Home

           Chi sono

           Per Oggi (vai al commento)
          

           Parola che si fa vita

           Omelie

           Sito personale di testi
           e documenti


           Etichette Argomenti

           Archivio del Blog



Questo Blog è la nuova versione di
essere sempre famiglia
(clicca qui per entrare)


Archivio blog

venerdì 24 giugno 2022

La libertà nella sequela


13a domenica del Tempo ordinario (C)
1 Re 19,16.19-21 • Salmo 15 • Galati 5,1.13-18 • Luca 9,51-62
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

La Parola di Dio proposta per questa domenica ci parla della nostra disposizione alla sequela di Gesù (cf. Lc 9,51-62; vangelo). È Lui il modello da seguire. Seguire Gesù significa accogliere in noi non solo l'invito, ma a fare propri i suoi stessi sentimenti fino al dono totale di sé (cf. Fil 2,5 seg.).
Gesù - leggiamo nel vangelo - prende "la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme" (Lc 9,51). È una decisione seria, presa con "volto indurito": Gerusalemme è il traguardo dell'adempimento della volontà del Padre per la salvezza di tutti, dove si consuma la Pasqua del Signore, da Lui "ardentemente desiderata" (cf. Lc 22,15).
Seguire Gesù è una cosa seria! È una chiamata a "camminare secondo lo Spirito", a lasciarsi "guidare dallo Spirito", perché "Cristo ci ha liberati per la libertà" (cf. Gal 5,1.13-15; II lettura).
È una libertà che ci rende disponibili a non riporre le nostre sicurezze in cose umane, in situazioni di stabilità, come "il Figlio dell'uomo che non ha dove posare il capo". Questo è seguire Gesù dove lui va (cf. Lc 9,57-58).
E se riteniamo di percepire una chiamata diretta di Gesù, anche attraverso la mediazione di suoi rappresentanti, non possiamo porre condizioni, tentennamenti, preoccupazioni per "sistemare prima gli affari di famiglia". Gesù chiama? Lasciamo a chi non è chiamato di risolvere le situazioni contingenti. A noi seguire Gesù! (cf. Lc 9,59-60).
Alla tentazione, poi, di guardare a ciò che si lascia, di assecondare la nostalgia di un passato che avrebbe potuto darci una parvenza di sicurezza materiale o affettiva, Gesù ci risponde che "nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio" (cf. Lc 9, 61-62).
Seguire il Maestro è credere che la sua persona e la sua parola sono il tutto della nostra vita. È una lotta per essere adulti nella fede e non vivere di illusioni.
L'amore si dimostra nella fedeltà!

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ti seguirò dovunque tu vada (Lc 9,57)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Tu invece va' e annuncia il regno di Dio (Lc 9,60) - (30/06/2019)
(vai al testo)
 E si misero in cammino verso un altro villaggio (Lc 9,56) - (26/06/2016)
(vai al testo)
 A un altro disse: seguimi (Lc 9,59) - (30/06/2013)
( vai al testo…)
 Ti seguirò dovunque tu vada (Lc 9,57) - (25/06/2010)
(vai al post "Seguire Gesù liberamente")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Seguire Gesù senza sconti (28/06/2019)
  Guardare avanti per vivere in pienezza (24/06/2016)
  La chiamata di Gesù e la mia risposta (28/06/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 6.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2019)
  di Luigi Vari (VP 5.2016)
  di Marinella Perroni (VP 5.2013)
  di Claudio Arletti (VP 5.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione: Non ha dove posare il capo, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, giugno 2019)

martedì 21 giugno 2022

La Regola d'oro


21 giugno – San Luigi Gonzaga

Nella memoria di San Luigi Gonzaga, di cui porto il nome, la liturgia del giorno (martedì della 12a settimana del T.O.) propone alcuni detti di Gesù. Mi soffermo su quello che riguarda la così detta Regola d'oro: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti" (Mt 7,12). È una "regola" presente in varie religioni, alle volte proposta in negativo "Non fare agli altri…". Qui è messa in positivo: non soltanto "non fare", ma "quanto volete fare". Una visione positiva che invita ad osare, a immaginare, a mettersi concretamente nei panni degli altri e cogliere il positivo per quella persona che incontro, secondo il desiderio che ognuno ha che gli altri facciano a noi. Richiede la capacità di uscire da noi stessi ed essere così testimoni credibili della nostra fede. Un rapporto positivo in cui poter crescere insieme.
Penso a San Luigi che si è fatto carico degli ultimi a rischio della propria vita. Penso a quanto è chiesto a me nella mia testimonianza diaconale, mandato a servire quella porzione di comunità affidatami, chiamato interiormente a farmi prossimo con chiunque incontri lungo il cammino della vita.
"Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te". Vorrei essere compreso? Cerca di comprendere. Non voglio essere usato? Non usare nessuno per secondi fini ma sii sincero sempre, perché la verità espressa con amore paga sempre. Vuoi sentirti amato? Ama per primo. Fai fatica a camminare da solo o ad affrontare una situazione complessa? Mettiti al servizio e con discrezione offri il tuo sostegno. E si potrebbe continuare…
Veramente la Regola d'oro riassume tutto il vangelo!

Altri post "San Luigi Gonzaga"…

venerdì 17 giugno 2022

Nella condivisione la nostra sequela


SS. Corpo e Sangue di Cristo (C)
Genesi 14,18-20 • Salmo 109 • 1 Corinzi 11,23-26 • Luca 9,11b-17
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

"Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non deve'essere gettato". Così inizia la Sequenza nella forma breve proposta per la Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo: il "vero pane" della vita che Gesù ci dona per il nostro cammino. È Lui "il pane disceso dal cielo": mangiare questo pane è garanzia di vita eterna (cf. Gv 6,51; Canto al Vangelo).
Gesù è al nostro fianco, sempre, nel cammino della nostra vita. Ci parla del regno di Dio e guarisce chiunque abbia bisogno di cure (cf. Lc 9,11). Ed è appunto nel vangelo proposto per questa domenica seconda dopo Pentecoste (cf. Lc 9,11b-17), che cogliamo che essere al seguito di Gesù non abbiamo bisogno di essere perfetti, ma sempre bisognosi di essere sostenuti dall'alto, sostenuti dall'aiuto che ci viene offerto attraverso la mediazione di altri, pure loro alla sequela del Maestro.
La nostra ritrosia ad assumerci la responsabilità insita alla vita di una comunità, nella tentazione che ognuno provveda da solo alle proprie necessità, viene superata dall'invito di Gesù a prendere noi stessi la briga di "sfamare" la folla, nonostante la miseria dei mezzi a nostra disposizione. Ma la parola di Gesù produce sempre il suo effetto: dal nostro poco o niente nasce la reciprocità del sostegno vicendevole, dove alla fine "tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi avanzati…" (cf. Lc 9,17).
Questo nostro organizzarci in piccoli gruppi (cf. Lc 9,14) fa sì che l'esperienza della nostra sequela sia ricca di frutti e ci faccia sperimentare la preziosità di essere, insieme, comunità di comunità, testimonianza del Signore morto e risorto in attesa della sua venuta (cf. 1Cor 11,26; II lettura).
A Lui noi ci affidiamo, "vero pane". Di Lui noi vogliamo "nutrirci" e da Lui essere "difesi", in attesa di entrare "nella terra dei viventi" (cf. Sequenza).

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Tutti mangiarono a sazietà (Lc 9,17) (vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Voi stessi date loro da mangiare (Lc 9,13) - (23/06/2019)
(vai al testo)
 Tutti mangiarono a sazietà (Lc 9,17) - (29/05/2016)
(vai al testo)
 Voi stessi date loro da mangiare (Lc 9,13) - (02/06/2013)
( vai al testo…)
 Fate questo in memoria di me (1Cor 11,24) - (04/06/2010)
(vai al post "Vivere l'Eucaristia")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Corresponsabili con Gesù (20/06/2019)
  Siamo ricchi di ciò che doniamo (27/05/2016)
  Il Dono che è per tutti (31/05/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 6.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2019)
  di Luigi Vari (VP 4.2016)
  di Marinella Perroni (VP 4.2013)
  di Claudio Arletti (VP 5.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

venerdì 10 giugno 2022

Nel mistero d'amore di Dio


Santissima Trinità (C)
Proverbi 8,22-31 • Salmo 8 • Romani 5,1-5 • Giovanni 16,12-15
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Nella domenica che segue la solennità della Pentecoste la liturgia celebra il mistero della Santissima Trinità.
Gesù è venuto per rivelarci il grande mistero di Dio, della sua intimità. Nel vangelo proposto per questa domenica (cf. Gv 16,12-15) ascoltiamo le parole di Gesù nel suo discorso di addio. Siamo nel Cenacolo, momento intimo di grande spessore, dove tutto si concentra. Ma, data la situazione di imminente tragedia, non tutto è comprensibile, nell'incapacità di portare il peso degli avvenimenti che stanno precipitando. Ma Gesù vuole farci partecipi del mistero di Dio. E sarà Lui, lo "Spirito della verità" che ci "guiderà a tutta la verità".
È nello Spirito, infatti, che comprenderemo le parole di Gesù, che si è definito "Verità", da raggiungere attraverso Lui che ne è la "Via", in una "Vita" piena, divina, perché da Lui partecipata a noi (cf. Gv 14,6). Lo "Spirito di Verità" farà comprendere le parole di Gesù-Verità!
Ma la Parola del Figlio è la Parola del Padre che noi comprendiamo perché Lui, lo Spirito Santo, ce le rivelerà.
Mistero di un dinamismo divino che solo nell'amore si può tentare di comprendere.
Se Gesù è la manifestazione del Padre, sarà Lui a rivelarci il mistero di questa dinamica relazione che sussiste nelle divine Persone. Nel momento culmine della passione di Gesù, nel suo abbandono, comprendiamo che è in quel suo "svuotarsi", nel mistero della kènosi, che comprendiamo che il Padre ama il Figlio fino ad "annullarsi" in Lui, come pure il Figlio nel Padre. Ed è in questa loro reciproco divino "svuotarsi" che esplode la "gloria di Dio", lo Spirito Santo. In Dio tutto è relazione, tutto è Persona, in gioco armonioso di unità e di distinzione. Un dinamismo eterno, fuori dal tempo, di cui noi creature siamo stati impastati, fatti ad immagine dell'uni-trinità di Dio. Abbiamo impresso nel nostro DNA la dimensione relazionale del nostro essere persone, "perché l'amore di Dio (quello che fa di Lui una divina uni-trinità) è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (cf. Rm 5,5; II lettura).
Tutto l'universo, poi, canta questa "gloria di Dio", dove l'uomo è stato fatto "poco meno di un dio", e a cui è stata affidata l'opera uscita dalle mani di Dio, e dove "tutto è stato posto sotto i suoi piedi" (cf. Sal 8; Salmo responsoriale).
A Dio Padre, mediante il Figlio, nello Spirito Santo, è piaciuto porre le sue delizie tra i figli dell'uomo (cf. Pr 8,22-31; I lettura).

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà (GV 16,14)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Lo Spirito vi guiderà a tutta la verità (Gv 16,13) - (16/06/2019)
(vai al testo)
 Lo Spirito Santo prenderà del mio e ve lo annuncerà (Gv 16,15) - (22/05/2016)
(vai al testo)
 Lo Spirito vi guiderà a tutta la verità (Gv 16,13) - (26/05/2013)
( vai al testo…)
 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo (Vers. al Vangelo) - (28/05/2010)
(vai al post "Come in Cielo…")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Lasciarci guidare dallo Spirito (14/06/2019)
  La vita… che si spegne se non si dona (20/05/2016)
  Nel vortice d'amore della Trinità (24/05/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 6.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2019)
  di Luigi Vari (VP 4.2016)
  di Marinella Perroni (VP 4.2013)
  di Claudio Arletti (VP 4.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

venerdì 3 giugno 2022

Invasi dalla luce dello Spirito


Domenica di Pentecoste (C)
Atti 2,1-11 • Salmo 103 • Romani 8,8-17 • Giovanni 14,15-16.23b-26
(Visualizza i brani delle Letture)
(Vedi anche i brani delle Letture della Messa vespertina della vigilia)


Appunti per l'omelia

"Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce… Vieni, luce dei cuori" (Sequenza). Abbiamo bisogno che la luce che viene dall'alto ci riempia ed invada - come cantiamo nella Sequenza - nell'intimo il nostro cuore. È una "luce beatissima" che dà forza e ci purifica. È la luce dello Spirito Santo che come "consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima" ci dona la capacità di superare ogni fatica, ci dona la forza di alleviare ogni nostra situazione dolorosa, di sopportare ogni peso.
È una luce che dà vita ad ogni aridità, purezza ad ogni sporcizia, guarigione ad ogni ferita che sanguina, ferita che trafigge il nostro cuore spesso indurito ed incallito dal nostro ripiegarci su noi stessi… E ci rende liberi, riscaldando il nostro cuore perché posa continuare ad amare e ad indirizzare i nostri passi su sentieri diritti.
È lo Spirito Paraclito che il Padre manda nel nome del Figlio, come dono ai credenti e ci fa testimoni delle Parole di verità che Gesù ci ha consegnato, riportandole alla nostra mente e al nostro cuore (cf. Gv 14,24), rendendoci capaci di comunicarle a tutti con parole che tutti possono comprendere (cf. At 2,7-8; I lettura).
È il dono che Gesù ci ha fatto: ha pregato il Padre per questo, affinché lo Spirito Santo rimanga con noi per sempre (cf. Gv 14,16).
C'è una condizione essenziale affinché possiamo essere partecipi del Dono: rimanere nell'amore e vivere con pienezza la Parola che il Figlio ci ha annunciato a nome del Padre. Vivere nell'amore la Parola è la condizione perché la Trinità possa prendere dimora presso di noi (cf. Gv 14,23).
Il dono che Gesù ci ha fatto è la partecipazione alla filiazione divina, che, purificati, ci introduce nel cuore della Trinità.
Allora, con tutto noi stessi, invochiamo: "Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore" (Canto al Vangelo).

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (GV 14,26)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (9/06/2019)
(vai al testo)
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (15/05/2016)
(vai al testo)
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (19/05/2013)
( vai al testo…)
 Di me sarete testimoni (At 1,8) - (14/05/2010)
(vai al post "Lo Spirito che rende figli")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Lo Spirito.. rimane, insegna, ricorda (13/05/2016)
  Lo Spirito, forza di trasformazione radicale (17/05/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 6.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2019)
  di Luigi Vari (VP 4.2016)
  di Marinella Perroni (VP 4.2013)
  di Claudio Arletti (VP 4.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

mercoledì 1 giugno 2022

L'unico mio Bene!


Parola di Vita – Giugno 2022
(Clicca qui per il Video del Commento   -   oppure...)

«Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene» (Sal 16[15],2).

La Parola di Vita di questo mese è tratta dal libro dei Salmi, che raccoglie le preghiere per eccellenza, ispirate da Dio al Re Davide e ad altri oranti, per insegnare come rivolgersi a Lui. Nei Salmi tutti possiamo ritrovarci: si toccano le più intime corde dell'anima, si esprimono i sentimenti umani più profondi e intensi: dal dubbio, al dolore, all'ira, all'angoscia, alla disperazione, alla speranza, alla lode, al ringraziamento, alla gioia. È per questo che possono essere pronunciati da ogni uomo e donna di tutti i tempi, culture e in ogni momento della vita.

«Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene».

Il Salmo 16 era il preferito da tanti autori spirituali. Per esempio, Santa Teresa d'Avila commentava: "Nulla manca a chi possiede Dio: Dio solo gli basta!". Padre Antonios Fikri, teologo della Chiesa Ortodossa, notava: "Questo è il salmo della risurrezione, quindi la Chiesa lo prega nelle prime ore […], siccome Cristo è risorto all'alba. Questo salmo ci dà speranza nella nostra eredità eterna, quindi lo troviamo intitolato "dorato", vuol dire che è una parola d'oro, una gemma della Sacra Scrittura".
Proviamo a ripeterlo, pensando ad ogni parola.

«Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene».

Ci avvolge questa preghiera, sentiamo che la presenza attiva e amorosa di Dio comprende tutto di noi e del creato, percepiamo che Lui raccoglie il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. In Lui troviamo la forza per affrontare con fiducia le sofferenze che incontriamo sul nostro cammino e la serenità per alzare lo sguardo, oltre le ombre della vita, alla speranza.
Come potremo vivere allora la Parola di Vita questo mese? Ecco l'esperienza di C.D. "Qualche tempo fa ho iniziato a star poco bene, quindi mi sono sottoposta ad una serie di visite mediche che richiedevano lunghi tempi di attesa. Finalmente, quando ho saputo qual era il mio male, il morbo di Parkinson…. è stato un colpo! avevo 58 anni, come era possibile? mi chiedevo: "perché?" sono un'insegnante di Scienze Motorie e Sportive, l'attività̀ fisica è parte di me! Mi sembrava di perdere qualcosa di troppo importante. Ma ho ripensato alla scelta che avevo fatto quando ero giovane: "Sei tu, Gesù̀ Abbandonato, l'unico mio bene"! Grazie ai farmaci ho iniziato subito a stare molto meglio, ma non so di preciso cosa mi succederà. Ho deciso di vivere l'attimo presente. Mi è venuto spontaneo, dopo la diagnosi, scrivere una canzone, cantare a Dio il mio SÌ: l'anima si riempie di pace!".
La frase di questo salmo aveva anche avuto una particolare eco nell'anima di Chiara Lubich, che scriveva: «Queste semplici parole ci aiuteranno ad avere fiducia in Lui, ci alleneranno a convivere con l'Amore e cosi, sempre più uniti a Dio e pieni di Lui, porremo e riporremo le basi del nostro essere vero, fatto a Sua immagine» [1].
Eccoci, allora, in questo mese di giugno uniti ad innalzare a Dio questa "dichiarazione d'amore" a Lui e ad irradiare pace e serenità attorno a noi.

Letizia Magri

----------
[1] C. Lubich, Parola di Vita luglio 2001, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017) pp. 643.

Fonte: https://www.focolare.org/


Visitati di recente