3a domenica di Quaresima (B)
Esodo 20,1-17 • Salmo 18 • 1Corinzi 1,22-25 • Giovanni 2,13-25
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Appunti per l'omelia
Nel cammino quaresimale che abbiamo intrapreso, il brano evangelico di questa domenica ci presenta l'episodio della purificazione del tempio. È un'ulteriore tappa che ci viene proposta: dalla tentazione nel deserto e dalla contemplazione sul Tabor, ora, discesi dal monte, il nostro cammino necessita di una purificazione per accogliere appieno il dono che il Padre ci fa attraverso il Figlio amato.
Era ovvio che nel recinto del tempio ci fossero gente che vendeva gli animali per il sacrificio (era impensabile che i pellegrini se li portassero da casa) e ci fossero i cambiamonete per l'offerta al tempio. Tuttavia l'atteggiamento di Gesù che "scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi" (animali appunto per il sacrificio), è una ulteriore manifestazione del volere di Dio che non tollera sacrifici rituali disgiunti da una vita offerta a Dio.
Risuonano qui ben chiare le parole che Gesù pronunciò alla samaritana al pozzo di Giacobbe: "Viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità", e non nel tempio a Gerusalemme né sul monte Gherizim (cf. Gv 4,19-24). Anzi il vero tempio dove incontrare Dio è la persona di Gesù, che noi incontriamo nella carne dei poveri e degli ultimi, divenuti nostri fratelli. Il corpo di Gesù che, distrutto con la morte, sarà riedificato nuovo nella risurrezione. Da quel momento i credenti diventano figli della risurrezione: non c'è più scollamento tra liturgia e vita, tra sacro e profano. Sarà il corpo offerto come "sacrificio vivente, santo e gradito a Dio" (cf. Rm 122,1).
È tutta la nostra vita, spesa nell'adempimento del progetto di Dio, l'offerta che il Padre chiede a ciascuno. Il vero tempio è la persona di Gesù. E noi "suo corpo" per il battesimo, siamo abilitati ad offrire noi stessi come culto spirituale, dove quello rituale è segno e sacramento che ci introduce nella realtà vera: essere figli nel Figlio. Così ogni nostra Eucaristia diventa l'offerta della nostra vita, con tutta la nostra quotidianità e povertà, unita a quella di Cristo, per essere un'unica offerta gradita a Dio.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo (Gv 2,25)
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PDF formato A4, stampa f/r per A5:
Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
• Portate via di qui queste cose e non fate della casa del padre mio un mercato! (Gv 2,16) - (07/03/2021)
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• Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere (Gv 2,19) - (04/03/2018)
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• Egli parlava del tempio del suo corpo (Gv 2,21) - (08/03/2015)
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• Molti credettero nel suo nome (Gv 2,23) - (11/03/2012)
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• Noi predichiamo Cristo crocifisso, potenza e sapienza di Dio (1Cor 8,23-24) - (15/03/2009)
(vai al post "Il Crocifisso, mistero d'amore")
Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
• L'amore che purifica (05/03/2021)
• La nostra vita "unificata" in Gesù, vero santuario de Padre (02/03/2018)
• Gesù, nuovo "tempio" per l'uomo di oggi (07/03/2015)
• Il nuovo Tempio (09/03/2012)
Commenti alla Parola:
• di Goffredo Boselli (VP 3.2024)
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• di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
• di Letture Patristiche della Domenica
(Immagine: La purificazione del Tempio, di Bernadette Lopez, 2018)