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venerdì 3 maggio 2024

Entrare in quel "come"


6a domenica di Pasqua (B)
Atti 10,25-27.34-35.44-48 • Salmo 97 • 1 Giovanni 4,7-10 • Giovanni 15,9-17
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore" (GV 15,9-10).
Essere uniti a Gesù come i tralci alla vite e portare frutto (cf. Gv 15,1-8) ci veniva indicato dal vangelo di domenica scorsa. Ora l'invito pressante di Gesù (che è la continuazione del suo discorso di addio), è di "rimanere" in Lui, nel suo amore. È un rimanere vitale, intenso. È un essere immersi nella dinamica dell'amore divino, quello che intercorre tra il Padre e il Figlio.
La condizione per poter "rimanere" in questo amore è osservare i suoi comandamenti. Ma non si tratta di norme astratte, ma nel fare la volontà del Padre che vuole la felicità di tutti i suoi figli. Non è una osservanza servile, ma da amici che condividono con Gesù la sua vita, facendoci entrare nella vita intima di Dio: "Tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi" (Gv 15,15).
È un amare "come" Lui ama: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati" (Gv 15,12).
In quel "come" ci è donata la capacità di amare alla maniera di Dio, la forza e la luce per donare anche noi la vita: in questo donare "non c'è amore più grande" (cf. Gv 15,13).
In questo amore, in questo amarci reciprocamente - testimonianza credibile della presenza di Dio nel mondo oggi - abbiamo la grazia e la promessa della gioia piena.
"Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri" (Gv 15,17). È un vivere la reciprocità, perché non si è amici a senso unico. Occorre una scelta, non una semplice relazione affettiva. Così vale anche per una comunità: non si può stare "dentro" a traino, in modo passivo, accontentandoci di una adesione esteriore a celebrazioni o ad appuntamenti. Occorre lasciarsi coinvolgere.
Il nostro amore, allora, è un amore che ha in Dio la sua radice. "Amiamoci gli uni gli altri perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. […] In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati", dice Giovanni nella sua lettera (1Gv 4,7-10; II lettura).
In quel "come" chiesto da Gesù vediamo alcune caratteristiche di questo amore: "Amare per primo", non aspettare che gli altri lo facciano. E poi "amare tutti": è un amore che è rivolto a tutti, perché "Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga" (cf. At 10,34; I lettura).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Voi siete miei amici, se fate ciò che vi comando (Gv 15,14)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (Gv 15,17) - (06/05/2021)
(vai al testo…)
 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (Gv 15,17) - (06/05/2018)
(vai al testo…)
 Io ho scelto voi (Gv 15,16) - (10/05/2015)
(vai al testo…)
 Amiamoci gli uni gli altri (1Gv 4,7) - (13/05/2012)
(vai al testo…)
 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (Gv 15,17) - (10/05/2009)
(vai al post "L'arte di amare")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Nell'agape di Dio il nostro portar frutto (04/05/2018)
  Un "come" sconvolgente (09/05/2015)
  L'amore che è da Dio (12/05/2012)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 5.2024)
  di Antonio Savone" (VP 5.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2018)
  di Luigi Vari (VP 4.2015)
  di Marinella Perroni (VP 5.2012)
  di Claudio Arletti (VP 4.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Amatevi gli uni gli altri, Bernadette Lopez, 2018)

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