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venerdì 27 gennaio 2023

La vita nella beatitudine di Dio


4a domenica del Tempo ordinario (A)
Sofonia 2,3;3,12-13 • Salmo 145 • 1 Corinzi 1,26-31 • Matteo 5,1-12a
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Seguire Gesù è la garanzia per entrare nel regno dei cieli, nella gioia e nella beatitudine di poter sperimentare la tenerezza di Dio. Sì, lo afferma categoricamente Gesù nel suo discorso sul monte (cf. Mt 5,1-12; vangelo): "Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". È, non sarà! Già fin d'ora, anche se non compiutamente. È una beatitudine che ha un prezzo: essere simili al Maestro negli insulti, nelle persecuzioni, nella menzogna che contrasta la verità.
Gesù, come ce lo descrive Matteo, è seduto al pari di un novello Mosè ed espone la "nuova Legge". "Gesù, vedendo le folle, salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono i suoi discepoli. Si mise a parlare ed insegnava loro…" (Mt 5,1-2). Ai discepoli detta le nuove norme perché possano essere per le folle testimoni veri di ciò che sta a cuore al Padre, che in Gesù si manifesta. Vuole che i suoi e coloro che vorranno seguirlo siano "beati". È una beatitudine non superficiale e passeggera, ma una beatitudine che penetra e sconvolge tutta le persone in tutto il suo essere. È sperimentare la beatitudine di Dio. Per questo occorre spogliarsi del proprio bagaglio esistenziale ingombrante, ed essere poveri nello spirito.
Essere "poveri" comporta fidarsi di Dio e quindi far parte del suo regno. È la carta di accesso per sperimentare quella beatitudine che consola, che non ci abbandona, che ci libera dal torbido che appanna la nostra vista interiore e ci dà la possibilità di vedere Dio, come suoi figli, portatori di pace perché posseduti da quella pace che è dono del Cielo.
Tutto questo però non segue la logica del mondo. Tutt'altro! Dio sceglie ciò che è stolto per il mondo per confondere i sapienti, quello che è debole per confondere i forti, ciò che è nulla per ridurre al nulla tutte le cose che sono (cf. 1Cor 1,26-31; II lettura).
È il paradosso di Dio! Si passa attraverso il nulla di sé, come genuino atto di amore, per giungere al tutto di Dio che è la nostra beatitudine.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (Mt 5,12)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Beati i miti, perché avranno in eredità la terra (Mt 5,5) - (29/01/2017)
(vai al testo…)
 Beati gli operatori di pace (Mt 5,9) - (30/01/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Felicità è uno dei nomi di Dio (27/01/2017)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 1.2023)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione: Il discorso della montagna, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, gennaio 2017)

venerdì 20 gennaio 2023

Da dove iniziare


3a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 8,23b • Salmo 26 • 1 Corinzi 1,10-13.17 • Matteo 4,12-23
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il Signore Gesù ama le periferie! E dalla frontiera inizia la sua missione: "Si ritirò nella Galilea, lasciò Nazaret e andò ad abitare a Cafarnao, sulla riva del mare…" (Mt 4,12-13). La Galilea è la frontiera: una frontiera geografica e teologica, abitata da una popolazione eterogenea, "Galilea delle genti", periferia della terra promessa. Da qui Gesù "cominciò a predicare" e ad invitare alla conversione perché il regno di cui lui è portatore è vicino (cf. Mt 4,17). Ed è da questa periferia che chiama i suoi primi stretti collaboratori, come ci viene raccontato dal vangelo proposto per questa domenica (cf. Mt 4,12-23).
Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, luce che illumina ogni uomo (cf. Gv 1,1-18). La profezia di Isaia si realizza: "Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta" (Mt 4,16; Is 8,23b-9.3: I lettura).
Anche la Chiesa è mandata con la stessa missione del Maestro, invitata ad uscire da sé per incontrare questa umanità assetata di pace, di speranza, di luce. I discepoli di Gesù, stando nel mondo senza appartenergli, sono luce che illumina e sale che dà sapore all'esistenza. "Il regno dei cieli è vicino", il Signore viene ad abitare i nostri confini, i nostri limiti, come luce in mezzo alle tenebre. Questa è la missione a cui la Chiesa, la comunità dei credenti, è chiamata, in un cammino, sull'esempio del Maestro, che non ha sosta, lungo il mare della nostra Galilea, chiamandoci alla sequela di Gesù e farci diventare concittadini del Cielo. Chiamandoci a formare un popolo di fratelli e sorelle che si sforzano di evitare ogni divisione, sapendo di aver ricevuto il battesimo nel nome di Cristo ed essere stati immersi nel suo Spirito, per mezzo del sangue del Figlio di Dio (cf. 1Cor 1,10-13.17; II lettura).
Lasciare tutto per seguire il Maestro è mettere in gioco la nostra vita sapendo che Dio è sempre fedele, nonostante noi.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce (Mt 4,16)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono (Mt 4,20) - (20/01/2020)
(vai al testo…)
 Convertitevi, il regno dei cieli è vicino (Mt 4,17) - (22/01/2017)
(vai al testo…)
 Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino (Mt 4,17) - (26/01/2014)
(vai al testo…)
 Non vi siano divisioni tra voi (1Cor 1,10) - (23/01/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Un annuncio che rinnova la vita (24/01/2020)
L'Amore di Dio, fonte della nostra felicità (20/01/2017)
La gioia di seguire Gesù (24/01/2014)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 1.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 1.2014)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi

(Immagine: Abitare la Galilea delle genti, da sito www.ottogiorni.it)

venerdì 13 gennaio 2023

Discepoli dell'Agnello


2a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 49,3.5-6 • Salmo 39 • 1 Corinzi 1,1-3 • Giovanni 1,29-34
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

All'inizio del tempo "per annum", dopo la domenica del Battesimo del Signore, la liturgia ci ripresenta la figura di Giovanni il Battista, il quale dà testimonianza di chi è Gesù, come leggiamo dal vangelo proposto (cf. Gv 1,29-34). Anzi, lo indica propriamente come "l'agnello che toglie il peccato del mondo" (Gv 1,29).
"Ecco l'agnello di Dio!" è la testimonianza di Giovanni che aveva fissato lo sguardo su Gesù, tanto che due dei suoi discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù (cf. Gv 1,35-37).
Questa testimonianza è fondamentale per una scelta definitiva. Nella figura dell'agnello viene significata la missione del Messia, l'agnello-servo sofferente di cui parla Isaia (cf. Is 53,7), dell'agnello che resta muto di fronte ai carnefici (cf. Gv 19,36; Es 12,46; 1Cor 5,7), dell'agnello obbediente, simbolo di umiltà, innocenza, purezza.
La parola stesa di agnello, in aramaico, ha anche il significato di servo, ed anche di pezzo di pane. Nell'affermazione del Battista possiamo quindi trovare tutti questi significati insieme. Seguire Gesù è seguire questo Agnello-Servo-Pane di Dio. E Giovanni lo indica: è qui! È Lui che porta il peccato degli uomini e si offre come "agnello di espiazione" (cf. Lv 14).
Il nostro essere suoi discepoli comporta partecipare personalmente e come comunità alla missione del Maestro che "non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mc 10,45). Lui chiama anche noi oggi a ripetere con gioia: "Ecco io vengo, Signore, per fare la tua volontà" (cf. Sal resp. 39), nella certezza che è nell'amore fino al dono totale di sé che il peccato viene rimesso.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio (Gv 1,34)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Ecco l'agnello di Dio (Gv 1,29) - (19/01/2020)
(vai al testo…)
 Ecco l'agnello di Dio (Gv 1,29) - (15/01/2017)
(vai al testo…)
 Ecco colui che toglie il peccato del mondo (Gv 1,29) - (19/01/2014)
(vai al testo…)
 Ecco colui che toglie il peccato del mondo ( Gv 1,29) - (16/01/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
È vinto il male, è donato lo Spirito (17/01/2020)
L'Agnello che offre la sua vita, che mostra il volto di Dio (13/01/2017)
Colui che toglie il peccato del mondo (17/01/2014)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone" (VP 1.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 1.2014)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Ecco l'agnello di Dio, di Bernadette Lopez)

venerdì 6 gennaio 2023

Seguire le orme del Maestro


Battesimo del Signore (A)
Isaia 40,1-5.9-11 • Salmo 103 • Tito 2,11-14;3,4-7 • Luca 3,15-16.21-22
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il desiderio di purificazione e di perdono spingeva molti che si sentivano peccatori a farsi battezzare da Giovanni al Giordano. Era una folla che avanzava. Anche Gesù si accoda a quelle persone per essere immerso pure lui nell'acqua, Lui l'unico senza peccato. Quale imbarazzo per Giovanni che, riconosciutolo, rifiuta di compiere questo gesto purificatorio.
Il comportamento di Dio, che in Gesù si rende manifesto, sconcerta. Il Figlio di Dio disceso dal Cielo, fattosi uno di noi, non esita ad immergersi nella folla di peccatori. Un abbassamento che avrà il suo culmine nell'abisso d'amore del Calvario, sulla croce.
Il Padre si compiace del Figlio amato, perché, agendo così compie ogni giustizia col sigillo dello Spirito Santo (cf. Mt 6,3-17; vangelo). Giustizia che significa stare nella giusta relazione con Dio e con i fratelli, in una vera figliolanza e fraternità.
Il comportamento di Gesù esprime l'amore del Padre che vuole tutti salvi. Infatti, "Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga (At 10,34; II lettura).
L'accoglienza di Dio per tutti si manifesta in Gesù. Si realizzano così le parole del profeta: "Non griderà né alzerà il tono,… non spegnerà lo stoppino dalla fiamma smorta…; sarà luce delle nazioni, perché aprirà gli occhi ai ciechi e farà uscire dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre". Questo è il Servo, l'eletto, nel quale il Padre si compiace (cf. Is 42,1-4.6-7; I lettura).
È con questo spirito che ciascuno di noi vive il proprio battesimo, essendo stato immerso nello Spirito Santo, mediante quell'acqua che il Signore Gesù, col suo "abbassamento", ha consacrato, facendo di noi "altri Lui", altri cristi, che vogliono seguire le orme del Maestro nel servizio ai fratelli, testimoni dell'amore del Padre

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento (Mt 3,17)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata - Anno A:
 Gesù... vide lo Spirito di Dio venire sopra di lui (Mt 3,16) - (12/01/2020)
(vai al testo…)
 Gesù venne da Giovanni per farsi battezzare (Mt 3,13) - (8/01/2017)
(vai al testo…)
 In lui ho posto il mio compiacimento (Mt 3,17) - (12/01/2014)
(vai al testo…)
 In lui ho posto il mio compiacimento (Mt 3,17) - (9/01/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata - Anni B e C:
 Io vi battezzo con acqua, ma egli vi battezzerà in spirito santo (Mc 1,8) - (10/01/2021 - Anno B)
(vai al testo…)
 Tu sei il Figlio mio, l'amato (Mc 1,11) - (7/01/2018 - Anno B)
(vai al testo…)
 Tu sei il Figlio mio, l'amato (Mc 1,11) - (11/01/2015 – Anno B)
(vai al testo…)
 Vide lo Spirito discendere verso di lui (Mc 1,10) - (8/01/2012 – Anno B)
(vai al testo…)
 Lui vi battezzerà con lo Spirito Santo (Mc 1,8) - (9/01/2009 –Anno B)
(vai al post "Battezzati nello Spirito santo")
 Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco (Lc 1,16) - (9/01/2022 – Anno C)
(vai al testo…)
 Tu sei il Figlio mio, l'amato (Lc 1,11) - (13/01/2019 – Anno C)
(vai al testo…)
 In te ho posto il mio compiacimento (Lc 3,22) - (10/01/2016 – Anno C)
(vai al testo…)
 Tu sei il Figlio mio: l'amato (Lc 3,22) - (13/01/2013 – Anno C)
(vai al testo…)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia (Anno A):
Si è fatto uno di noi per farci come Lui (10/01/2020)
Per il Padre io come Gesù: Figlio amato (07/01/2017)
Siamo diventati Cristo (10/01/2014)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia (Anni B e C):
Rigenerati alla vita divina (08/01/2021 - Anno B)
Dal Giordano al Calvario: manifestazione dell'amore del Padre (06/01/2018 - Anno B)
Lo "sprofondare" del Figlio di Dio… per farci figli (09/01/2015 - Anno B)
Il Compiacimento del Padre (07/01/2012 - Anno B)
Il compiacimento del Padre (07/01/2022 - Anno C)
Figli amati, come Gesù (11/01/2019 - Anno C)
L'aprirsi del Cielo (08/01/2016 – Anno C)
Essere scelti dall'amore eterno di Dio (11/1/2013 – Anno C)

Commenti alla Parola (Anno A):
  di Antonio Savone" (VP 1.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 11.2013)
  di Marinella Perroni (VP 11.2010)

Vedi anche Commenti alla Parola (Anni B e C):
  di Antonio Savone (VP 1.2021 - Anno B)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2018 - Anno B)
  di Luigi Vari (VP 1.2015 – Anno B)
  di Marinella Perroni (VP 1.2012 – Anno B)
  di Claudio Arletti (VP 1.2009 – Anno B)
  di Antonio Savone (VP 1.2022 – Anno C)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2019 – Anno C)
  di Luigi Vari (VP 11.2015 – Anno C)
  di Marinella Perroni (VP 11.2012 – Anno C)
  di Claudio Arletti (VP 11.2009 – Anno C)

  di Enzo Bianchi (Anno A)
  di Enzo Bianchi (Anno B)
  di Enzo Bianchi (Anno C)

  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano (Anno A)
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano (Anno B)
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano (Anno C)
  di Letture Patristiche della Domenica (Anno B)
  di Letture Patristiche della Domenica (Anno C)

(Illustrazione: Ecco l'agnello di Dio, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, gennaio 2020)

giovedì 5 gennaio 2023

Aprirsi alla verità di Dio


Epifania del Signore
Isaia 60,1-6 • Salmo 71 • Efesini 3,2-3a.5-6 • Matteo 2,1-12
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Epifania del Signore: manifestazione di Gesù a tutti popoli. "Tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo, ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo" (Ef 3,6; II lettura). I Magi, venuti da lontano "per adorare il re dei Giudei che è nato" (cf. Mt 2,2), sono il simbolo di questi popoli. Il Signore Gesù è venuto nel mondo come "luce vera che illumina ogni uomo" (cf. Gv 1,9). Alla sua luce camminano tutte le genti, i re allo splendore del suo sorgere: tutti verranno portando oro e incenso, proclamando le glorie del Signore (cf. Is 60,1-6; I lettura).
I Magi, uomini sapienti, pur non conoscendo le promesse di Israele, sono capaci di aprirsi alla verità di Dio. Ci insegnano che di fronte alla tentazione di un razionalismo cieco e privo di orizzonti, occorre riconoscere nelle vicende del mondo la presenza di Dio. Nel cielo hanno visto il segno dell'inchinarsi della creazione al suo Creatore, esprimendo il legame profondo che dà dignità e valore all'intelligenza umana, impronta della Sapienza divina.
Nel tentativo di incontrare la fonte di questa manifestazione di Dio, i Magi, nella loro onestà intellettuale, pensano di trovarla interpellando coloro che sono i detentori delle Scritture. È una delusione: Erode e con lui tutta Gerusalemme rimane "turbata". La chiusura del loro cuore impedisce loro di vedere. Sono ciechi di fronte alla luce che emana dal mistero della nascita di quel Bambino.
Conoscere il Signore, sapere tante cose su di Lui e non vederlo è la dimostrazione dell'idea errata che ci facciamo di Dio. Ma Lui, il Re dell'universo, è il piccolo Bambino con sua madre che i Magi incontrano. Lui, il più piccolo e il più bisognoso di cure, il Crocifisso del mondo.
L'invito che i Magi ricevono nel far ritorno al loro paese è quello di fare un'altra strada (cf. Mt 2,12). Anche a noi è rivolto questo invito: inondati dalla luce del Verbo di Dio fatto carne, la nostra vita non è più quella di prima.
Assumiamo la responsabilità della scelta giusta!

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima (Mt 2,2)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo (Mt 2,2) - (6/01/2022)
(vai al testo…)
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima (Mt 2,10) - (6/01/2021)
(vai al testo…)
Siamo venuti per adorare il Signore (Mt 2,2) – (06/01/2019)
(vai al testo…)
 Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? (Mt 2,2) - (6/01/2018)
(vai al testo…)
 Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 3,13) - (6/01/2017)
(vai al testo…)
 Videro il bambino… si prostrarono e lo adorarono (Mt 2,11) - (6/01/2016)
(vai al testo…)
 Siamo venuti ad adorarlo (Mt 2,2) - (6/01/2015)
(vai al testo…)
 Siamo venuti ad adorare il Signore (Mt 2,2) - (6/01/2013)
(vai al testo…)
 Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 2,10) - (6/01/2012)
(vai al testo…)
 Videro il Bambino con Maria sua madre (Mt 2,11) - (6/01/2011)
(vai al testo…)
 Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra (Sal 71) - (5/01/2009)
(vai al post "Il centro dell'universo")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
La Luce che è per tutti (5/01/2022)
La Luce che sempre ci precede (5/01/2021)
La gioia è il senso della grandezza di Dio tutta a disposizione dell'uomo (4/01/2020)
Alla ricerca della "stella" (4/01/2019)
Aperti alla Novità dello Spirito, nonostante gli inevitabili errori (4/01/2018)
Le preferenze di Dio: gli ultimi, i lontani (5/01/2017)
Il cammino per l'incontro con Dio (5/01/2016)
Nel "Nulla d'amore" di Dio (5/01/2015)
Essere "epifania" di Dio (4/01/2014)
L'incontro con Gesù, nella "casa", con Maria (4/01/2013)
Guardare oltre, con nel cuore il mondo (5/01/2012)

Vedi anche i post:
La Stella, il dono che porta (6/01/2011)
Lo scambio dei doni (5/01/2010)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 1.2023)
  di Antonio Savone (VP 1.2022)
  di Antonio Savone (VP 1.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2019)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2018)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
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  di Marinella Perroni (VP 2011)
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  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Claudio Arletti (VP 2008)
  di Enzo Bianchi (vol. A)
  di Enzo Bianchi (vol. B)
  di Enzo Bianchi (vol. C)
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Illustrazione: Il viaggio dei re Magi, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, gennaio 2014)

domenica 1 gennaio 2023

Contribuire all'unità


Parola di Vita – Gennaio 2023
(Clicca qui per il Video del Commento   -   oppure...)

«Imparate a fare il bene, cercate la giustizia» (Is 1,17).

La parola di vita del mese di gennaio è tratta dal primo capitolo del profeta Isaia. Questa frase è stata scelta per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che si celebra in tutto l'emisfero nord dal 18 al 25 gennaio. I testi sono stati preparati da un gruppo di cristiani del Minnesota, negli Stati Uniti [1]. Il tema della giustizia è un argomento scottante. Le diseguaglianze, le violenze e i pregiudizi crescono sul terreno di una società che fa fatica nel testimoniare una cultura di pace e di unità.
E i tempi di Isaia non erano molto diversi dai nostri. Le guerre, le ribellioni, la ricerca della ricchezza, del potere, l'idolatria, l'emarginazione dei poveri avevano fatto smarrire la strada al popolo di Israele. Il profeta richiama con parole molto dure la sua gente a un cammino di conversione, indicando la strada per ritornare all'originario spirito dell'alleanza fatta da Dio con Abramo.

«Imparate a fare il bene, cercate la giustizia».

Cosa significa imparare a fare il bene? Occorre metterci nella disposizione di imparare. Richiede uno sforzo da parte nostra. Nel cammino di tutti i giorni abbiamo sempre qualcosa da comprendere, da migliorare, possiamo ricominciare se abbiamo sbagliato.
Cosa significa cercare la giustizia? Essa è come un tesoro che va cercato, desiderato, è la meta del nostro agire. Praticare la giustizia aiuta a imparare a fare il bene. È saper cogliere la volontà di Dio, che è il nostro bene.
Isaia offre degli esempi concreti. Le persone che Dio maggiormente preferisce, perché sono le più indifese, sono gli oppressi, gli orfani e le vedove. Dio invita il suo popolo a prendersi concretamente cura degli altri, soprattutto di chi non è in grado di far valere i propri diritti. Le pratiche religiose, i riti, i sacrifici, le preghiere non sono a Lui graditi se ad essi non corrisponde la ricerca e la pratica del bene e della giustizia.

«Imparate a fare il bene, cercate la giustizia».

Questa parola di vita ci spinge ad aiutare gli altri, ad avere uno sguardo attento, soccorrendo concretamente chi è nel bisogno. Il nostro cammino di conversione richiede di aprire il cuore, la mente, le braccia soprattutto verso coloro che soffrono.
«Il desiderio e la ricerca della giustizia sono da sempre inscritti nella coscienza dell'uomo, glieli ha messi in cuore Dio stesso. Ma nonostante le conquiste e i progressi compiuti lungo la storia, quanto è ancora lontana la piena realizzazione del progetto di Dio! Le guerre che anche oggi si combattono, così come il terrorismo e i conflitti etnici, sono il segno delle disuguaglianze sociali e economiche, delle ingiustizie, degli odi. […] Senza amore, rispetto per la persona, attenzione alle sue esigenze, i rapporti personali possono essere corretti, ma possono anche diventare burocratici, incapaci di dare risposte risolutive alle esigenze umane. Senza l'amore non ci sarà mai giustizia vera, condivisione di beni tra ricchi e poveri, attenzione alla singolarità di ogni uomo e donna e alla concreta situazione in cui essi si trovano» [2].

«Imparate a fare il bene, cercate la giustizia».

Vivere per il mondo unito è farsi carico delle ferite dell'umanità̀ attraverso piccoli gesti che possono aiutare a costruire la famiglia umana.
Un giorno, J. dell'Argentina incontra casualmente il preside dell'istituto dove aveva insegnato e che con un pretesto lo aveva licenziato. Quando il preside lo riconosce, cerca di evitarlo, ma J. gli va incontro. Gli chiede sue notizie e il preside gli racconta le difficoltà di quell'ultimo periodo, che vive in un'altra città ed è in cerca di lavoro. J. si offre di aiutarlo e il giorno dopo diffonde tra i suoi conoscenti la notizia che sta cercando un lavoro per una persona. La risposta non tarda. Quando il preside riceve la notizia dell'offerta di un nuovo lavoro quasi non riesce a crederci! L'accetta, profondamente grato e commosso del fatto che proprio chi aveva un giorno licenziato si fosse interessato concretamente a lui. J. riceve poi il "centuplo" perché́ proprio in quel momento gli offrono due lavori che aveva sempre desiderato sin da quando aveva incominciato l'università̀. Anche lui stupito e toccato da questo amore concreto di Dio [3].

A cura di Patrizia Mazzola
e del team della Parola di vita


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[1] A Minneapolis, città del Minnesota, nel 2020, è stato ucciso George Floyd. Da questo omicidio è partito un movimento per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.
[2] C. Lubich, Parola di Vita novembre 2006, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017), p.795.
[3] Tratto e riadattato da "Il Vangelo del giorno", Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio 2022.

Fonte: https://www.focolaritalia.it


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