Mercoledì 18 Giugno 2025

           Home

           Chi sono

           Per Oggi (vai al commento)
           Essere misericordiosi

           Parola che si fa vita

           Omelie

           Sito personale di testi
           e documenti


           Etichette Argomenti

           Archivio del Blog




Questo Blog è la nuova versione di
essere sempre famiglia
(clicca qui per entrare)

Archivio blog

venerdì 6 giugno 2025

La forza dello Spirito Santo in noi


Domenica di Pentecoste (C)
Atti 2,1-11 • Salmo 103 • Romani 8,8-17 • Giovanni 14,15-16.23b-26
(Visualizza i brani delle Letture)
(Vedi anche i brani delle Letture della Messa vespertina della vigilia)


Appunti per l'omelia

"Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e ricorderà tutto ciò che vi ho detto" (Gv 14,26). Il dono che il Signore risorto ci dona, il Paraclito, sarà lui a mantenerci nella libertà di corrispondere all'amore di Dio. Ci "suggerirà" ogni cosa per poter rimanere nell'amore, liberamente. Perché "dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà (2Cor 3,17). Sì, siamo liberi di amare e anche di rifiutare il dono del Padre. Ma, "se uno mi ama - dice Gesù - osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23).
L'osservanza del comandamento di Gesù non è tanto espressione di una esecuzione di un ordine, ma esprime piuttosto l'accoglienza della sua Parola, della sua Persona. È una custodia "amorosa" di una memoria, della persona amata. Quando il rivelarsi di Dio attraverso la sua Parola entra nel nostro cuore, allora non possiamo disperderla: noi diventiamo "dimora di Dio", dove l'amore reciproco del Padre e del Figlio, lo Spirito Paraclito, sarà la nostra guida, il nostro sostegno, il nostro "suggeritore", colui che ci suggerirà di volta in volta le scelte da fare, le risposte da dare.
Porterà alla memoria, secondo lo sguardo di Dio, tutta la nostra vita, dove il passato con tutte le nostre incorrispondenze, sarè visto nella luce dello Spirito. E le nostre ferite troveranno consolazione, che non sarà una qualsiasi consolazione superficiale o una qualsiasi forma di pietà. Ci aprirà piuttosto ad un futuro positivo, nonostante tutto. Perché in Dio, nell'Amore, tutto diventa positivo, tutto è redento. Lui, lo Spirito Paraclito, il Consolatore, trasformerà il nostro punto di vista, cambierà le nostre domande. Non possiamo sempre chiederci il perché su certe situazioni negative senza avere realmente una risposta. Ma la presenza dello Spirito Santo potrà fare dei nostri punti deboli un punto di forza che ci aprirà agli altri e alle loro ferite.
Dio "dimora" in noi. Questo è l'effetto di chi ama, di chi rimane nell'amore.

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Lui vi insegnerà ogni cosa (GV 14,26)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (5/06/2022)
(vai al testo)
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (9/06/2019)
(vai al testo)
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (15/05/2016)
(vai al testo)
 Lo Spirito della verità vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26) - (19/05/2013)
( vai al testo…)
 Di me sarete testimoni (At 1,8) - (14/05/2010)
(vai al post "Lo Spirito che rende figli")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Invasi dalla luce dello Spirito (03/06/2022)
  Lo Spirito e l'amore per Gesù (07/06/2019)
  Lo Spirito.. rimane, insegna, ricorda (13/05/2016)
  Lo Spirito, forza di trasformazione radicale (17/05/2013)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 6.2025)
  di Antonio Savone (VP 6.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2019)
  di Luigi Vari (VP 4.2016)
  di Marinella Perroni (VP 4.2013)
  di Claudio Arletti (VP 4.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: dal Blog di Enzo Bianchi)

domenica 1 giugno 2025

La nostra parte con Gesù


Parola di Vita – Giugno 2025
(Clicca qui per il Video del Commento   -   oppure...)

«Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13)

Siamo in un luogo solitario nei pressi di Betsaida, in Galilea. Gesù sta parlando del Regno di Dio a una folla numerosa. Il maestro vi si era recato con gli apostoli per farli riposare dopo la lunga missione per quella regione, nella quale avevano predicato la conversione "annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni" [1].
Stanchi, ma col cuore pieno, raccontavano ciò che avevano vissuto. La gente, però, avendolo saputo, li raggiunge. Gesù accoglie tutti: ascolta, parla, cura. La folla aumenta. La sera si avvicina e la fame si fa sentire. Gli apostoli se ne preoccupano e propongono al maestro una soluzione logica e realistica: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi per alloggiare e trovare cibo». Dopotutto Gesù aveva fatto già tanto… Ma egli risponde:

«Voi stessi date loro da mangiare».

Rimangono allibiti. È improponibile: hanno solo cinque pani e due pesci per alcune migliaia di persone; non è possibile trovare il necessario nella piccola Betsaida, e non ne avrebbero i soldi per comprarlo.
Gesù vuole aprir loro gli occhi. I bisogni e i problemi delle persone lo toccano e si adopera per darne soluzione. Lo fa partendo dalla realtà e valorizzando quello che c'è. È vero, ciò che hanno è poco, ma li chiama a una missione: essere strumenti della misericordia di Dio che pensa ai suoi figli. Il Padre interviene, e tuttavia "ha bisogno" di loro. Il miracolo "ha bisogno" della nostra iniziativa e della nostra fede, e poi la farà crescere.

«Voi stessi date loro da mangiare».

All'obiezione degli apostoli, quindi, Gesù risponde facendosi carico, ma chiede loro di fare tutta la propria parte, anche se piccola. Non la disdegna. Non risolve il problema al posto loro; il miracolo avviene, ma richiede la loro partecipazione con tutto quello che hanno e che hanno potuto procurare, messo a disposizione di Gesù per tutti. Questo implica un certo sacrificio e fiducia in lui.
Il maestro parte da ciò che ci accade per insegnarci a occuparci insieme gli uni degli altri. Di fronte alle necessità degli altri non valgono le scuse ("non è compito nostro", "non posso farci nulla", "devono arrangiarsi come facciamo tutti…"). Nella società che Dio ha pensato sono beati coloro che danno da mangiare agli affamati, che vestono i poveri, che visitano chi è in necessità [2].

«Voi stessi date loro da mangiare».

La narrazione di questo episodio richiama l'immagine del banchetto descritto nel libro di Isaia, offerto da Dio stesso a tutte le genti, quando Egli «asciugherà le lacrime su ogni volto» [3]. Gesù fa sedere a gruppi di cinquanta, come nelle grandi occasioni. Da Figlio, si comporta come il Padre, e ciò sottolinea la sua divinità.
Lui stesso darà tutto, fino a farsi cibo per noi, nell'eucarestia, il nuovo banchetto della condivisione. Di fronte alle tante necessità sorte durante la pandemia del covid-19, la comunità dei Focolari di Barcellona ha creato un gruppo, attraverso i social network, nel quale si condividono le necessità e si mettono in comune beni e risorse.
Ed è impressionante vedere come circolano mobili, cibo, medicine, elettrodomestici… Perché «da soli possiamo fare poco», dicono, «ma insieme si può fare molto». Ancora oggi il gruppo "Fent família" aiuta a far sì che, come nelle prime comunità cristiane, nessuno tra loro sia bisognoso [4].

A cura di Silvano Malini
e del team della Parola di Vita

----------
[1] Lc 9,6.
[2] Cf. Mt 25,35-40.
[3] Is 25,8.
[4] Cf. At 4,34.

Fonte: https://www.focolare.org - https://www.focolaritalia.it
Immagine: Moltiplicazione dei pani, particolare, di Bernadette Lopez


Visitati di recente