
Gli argomenti riguardano l'agire, che deve seguire l'essere, perché «a differenza di altri mestieri - si legge nella prefazione - non si può "fare" il sacerdote. Si tratta di esserlo e di agire di conseguenza.
(…) testimoni prima che maestri; servi per amore; fratelli tra i fratelli nel loro pur singolare servizio all'insieme del popolo sacerdotale.
Se l'agire sgorga dall'essere e ad esso rimane sempre ancorato, allora facciamo la salutare esperienza che la vita si unifica e diventa feconda. E si diffonde fra le persone ciò che unicamente conta: l'Amore. Quell'Amore che discende dall'intimo della vita del Dio uno e trino e riannoda tutti i rapporti spezzati e perciò salva».
Quanto detto per il sacerdote vale anche per il diacono, chiamato anche lui a servire la medesima comunità cristiana.
Come per il primo volumetto (1. estate: l'essere) riporterò i pensieri sul mio sito di testi e documenti.
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