
Questi momenti prendono un significato ancor più particolare per la coincidenza del ventesimo della mia ordinazione diaconale, che ricorre domani 20 aprile (Alla messa crismale di domani sera in cattedrale rinnoverò, assieme a tutti i sacerdoti, le promesse fatte al mio vescovo nel giorno della mia ordinazione, praticamente alla stesa ora).
Gesù è il nostro divino Modello, a Lui vorrei conformare tutta la mia vita. Si legge nella Ratio per la formazione dei diaconi, al n. 4: «Il modello per eccellenza è Cristo servo, vissuto totalmente al servizio di Dio, per il bene degli uomini… Ha qualificato espressamente la sua azione come diaconia ed ha raccomandato ai suoi discepoli di fare altrettanto».
Di Lui parla Isaia:
«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio… Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità… Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano…

«Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome… mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra» (Cf Is 49,1).
«Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro…» (Cf Is 50,4).
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