
Ma la Catechesi del Papa mi ha riportato a quell'illuminazione iniziale che sempre mi sorregge e mi fa ripetere quotidianamente il mio "Eccomi!". Quelle parole del Papa, nelle quali ho intravista parte della mia vita, mi sono state di luce: «Che cosa chiede Dio a questo patriarca? Gli chiede di partire abbandonando la propria terra... Si tratta di una partenza al buio, senza sapere dove Dio lo condurrà; è un cammino che chiede un'obbedienza e una fiducia radicali, a cui solo la fede consente di accedere. Ma il buio dell'ignoto - dove Abramo deve andare - è rischiarato dalla luce di una promessa...
La fede conduce Abramo a percorrere un cammino paradossale. Egli sarà benedetto ma senza i segni visibili della benedizione... Abramo è benedetto perché, nella fede, sa discernere la benedizione divina andando al di là delle apparenze, confidando nella presenza di Dio anche quando le sue vie gli appaiono misteriose.
Dire "Io credo in Dio" significa fondare su di Lui la mia vita, senza paura di perdere qualcosa di me stesso...».
Penso che molti diaconi potrebbero rispecchiarsi nell'esperienza di questo "deserto" in cui sono sospinti dallo Spirito, ed uscirne, con la grazia di Dio, vincitori; ed essere strumenti di luce e di speranza per i "compagni di viaggio" che la Vita ci mette accanto.
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