11a domenica del Tempo ordinario (C)
2 Samuele 12,7-10.13 • Salmo 31 • Galati 2,16.19-21 • Luca 7,36-8,3
(Visualizza i brani delle Letture)
Appunti per l'omelia

Quella donna, saputo che Gesù si trovava nella casa del fariseo, vi ci entrò, spinta dal profondo bisogno di ricevere e dare amore. L'amore, che ognuno di noi ha dentro di sé, un bisogno che, se lo soffochi, ti rende infelice o avido o cinico.
Quella donna va diritta davanti a Gesù, non gli chiede permesso, fa una cosa inaudita tanto è sconveniente: mani, bocca, lacrime, capelli, profumo su di lui. Lei sa, con tutte le sue fibre, che quello strano rabbì non l'avrebbe cacciata.
Davanti a questo racconto, grondante di lacrime e di amore, siamo invitati a guardare con gli occhi di Gesù, a guardare come guarda lui, che si fa largo dentro il groviglio delle nostre contraddizioni morali, per fissarsi in quel germe intatto che è il germe divino che attende la risurrezione, anche nel cuore dell'ultima prostituta. Gesù vede oltre le etichette: arriva una donna e dove gli altri vedono solo una peccatrice, lui vede un'amante: «ha molto amato».
Un brano di vangelo che ci contesta e ci conforta, perché il cristianesimo non è un intreccio complicato di dogmi e doveri, perché Gesù ne indica il cuore: ama e hai fatto tutto.
Stando dietro, presso i piedi di lui…
Quella donna, piangendo, cominciò a bagnagli i piedi di lacrime, asciugandoli poi con i suoi capelli, baciandoli e cospargendoli di profumo… Sono gesti contro tutti i rituali, che vanno oltre il lecito e l'illecito, oltre doveri od obblighi, con una carica affettiva veemente! A questi gesti Gesù non si sottrae, ma apprezza. Poteva bastare, come tanti altri hanno fatto, chiedere perdono: perché questo eccesso, il profumo, le carezze, i baci?
È il linguaggio universale con cui parla il cuore. E Dio guarda il cuore. E gode vedendo la donna uscire da un rapporto scadente di contabilità o di baratto con il Signore, e spiccare il volo negli spazi della libertà e del dono.
Simone, tu non mi hai lavato i piedi… non mi hai dato un bacio…
Gesù, nel rimproverare Simone, evidenzia quanto la donna ha fatto: da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi… Dal poco al molto amore: Gesù, Dio desidera essere amato, va in cerca di persone e ambienti pronti a dargli affetto.
Simone era molto religioso e molto duro. Forse perché viveva la fede come osservanza delle regole divine e non come risposta all'amore di Dio.
Molto le è perdonato perché molto ha amato
Gesù cambia il paradigma della fede: dal peccato all'amore. Non è il peccato, pur confessato ed espiato, l'asse portante del rapporto con Dio, ma ricevere e restituire amore. L'amore conta, vale, pesa più del peccato. L'errore che abbiamo commesso non revoca il bene compiuto, non lo annulla. È il bene invece che revoca il male di ieri e lo cancella. Una spiga conta più di tutta la zizzania del campo!
Quella donna mostra che un solo gesto d'amore, anche se muto e nascosto, è più utile per questo nostro mondo dell'opera più grandiosa: la rivoluzione portata da Gesù, possibile a tutti, possibile a me, ogni giorno.
(spunti da Ermes Ronchi)
-------------
Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sono perdonati i suoi peccati, perché ha molto amato (Lc 7,47)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)
Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (16/06/2013)
La tua fede ti ha salvata; va' in pace (Lc 7,50)
(vai al testo…)
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Il perdono di Dio (14/06/2013)
Commenti alla Parola:
• di Luigi Vari (VP 5.2016)
• di Marinella Perroni (VP 4.2013)
• di Claudio Arletti (VP 5.2010)
• di Enzo Bianchi
(Illustrazione di Giorgio Trevisan)
Nessun commento:
Posta un commento