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venerdì 19 settembre 2025

Servire Dio o il denaro


25a domenica del Tempo ordinario (C)
Amos 8,4-7 • Salmo 112 • 1 Timoteo 2,1-8 • Luca 16,1-13
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Parole forti quelle proposte dal Vangelo odierno (cf. Lc 16,1-13), nella sua conclusione: "Non potere servire Dio e la ricchezza". "Non potete"! È categorico Gesù, perché noi siamo propensi a servire Dio e anche il denaro, soprattutto quando pensiamo che questo sia un dono di Dio. Ma la Parola di Dio ci invita a saper discernere, perché molto spesso il denaro è occasione di ingiustizia e di sfruttamento. Per arricchirci possiamo, usando le parole del profeta Amos, "smerciare il grano diminuendo l'efa e usando bilance false, e vendere anche lo scarto del grano, per comprare con il denaro gli indigenti…" (cf. Am 8,4-7; I lettura).
Nella parabola evangelica notiamo tuttavia che la cattiva azione dell'amministratore disonesto è stata oggetto di elogio da parte del padrone per la sua scaltrezza nell'uso del denaro. Ha sì derubato il suo padrone, ma ora, scaltramente, usa il denaro per uscire dalla situazione in cui è venuto a trovarsi nel rischio di essere licenziato.
Il commento di Gesù: "I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce" (v. 8). Gesù non loda la disonestà, ma la scaltrezza!
Allora possiamo chiederci: perché dobbiamo guardarci dal servire due padroni? Il denaro o è un idolo che io servo per i miei desideri, per il possesso delle cose e delle persone, oppure il denaro mi serve per instaurare o rafforzare, con cuore libero, relazioni buone con gli altri, nel dono e nella condivisione dei beni.
L'amministratore della parabola si è servito del denaro, è stato scaltro!
In altro contesto, il denaro crea potere e i potenti ne fanno uso. San Paolo ci invita a pregare per "quelli che sono al potere - perché Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla verità-, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese" (cf. 1Tm 2,1-8; II lettura).
Quanto doloroso è constatare come il denaro divida le famiglie e crei contese, soprattutto nella divisione di una eredità!
Allora è veramente importate chiederci non tanto cosa io faccio del mio denaro, quanto piuttosto cosa il denaro fa di me.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13) - (18/09/2022)
(vai al testo)
 Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13) - (22/09/2019)
(vai al testo)
 Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13) - (18/09/2016)
(vai al testo)
 Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13) - (22/09/2013)
( vai al testo…)
 Nessuno può servire due padroni (Lc 16,13) - (17/09/2010)
(vai al post "Il dio denaro")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  La disonesta ricchezza (16/09/2022)
  Essere "scaltri" figli della luce (20/09/2019)
  I poveri che ci aprono le porte della casa del cielo (16/09/2016)
  Una scelta senza compromessi (20/09/2013)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 8.2025)
  di Antonio Savone (VP 8.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2019)
  di Cettina Militello (VP 8.2016)
  di Marinella Perroni (VP 8.2013)
  di Claudio Arletti (VP 8.2010)
  di Enzo Bianchi

(Immagine: L'amministratore disonesto, G. Trevisan, La Domenica 21 settembre 2025)

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