23a domenica del Tempo ordinario (C)
Sapienza 9,13-18 • Salmo 89 • Filemone 9b-10.12-17 • Luca 14,25-33
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Appunti per l'omelia
Il Signore chiama tutti e ci invita a sforzarci di entrare per la "porta stretta" (cf. Lc 13,24), a scegliere l'ultimo posto (cf. 13,24) e a seguirlo per essere sui discepoli (cf. Lc 14,25-633; vangelo odierno).
La sequela di Gesù richiede coscienza e consapevolezza ed investe il campo delle relazioni: padre, madre, moglie, figli, fratelli. Gesù dichiara espressamente che tutte queste relazioni non possono offuscare la relazione con Lui. "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo" (Lc 14,23). Il termine greco parla addirittura di "odiare", certamente nel senso di "amare meno". Qui non si tratta tanto di odio o amore riferito alla sfera sentimentale o all'emotività, ma a scelte concrete pro o contro. E le difficoltà per una scelta concreta per il Vangelo deve affrontare ostacoli di questo genere.
I legami familiari non possono essere di impedimento per una radicalità evangelica, quando, invece, l'amore per Cristo rafforza questi legami, fondandoli sull'amore di Dio. L'amore umano, infatti, nella sua dimensione autentica è "sacramento" di quello divino.
Portare poi la croce (cf. Lc 14,27), ossia soffrire per Cristo sapendo cosa è stata per Lui la croce, ha la sua ragion d'essere in questa chiara gerarchia di valori. Occorre essere vigilanti e preparati per non iniziare un'impresa e poi non riuscire a portarla a termine (cf. Lc 14,28-30), oppure rischiare di subire una sconfitta in cui molti hanno da rimetterci (cf. Lc 14,31-32). La rinuncia a tutti i propri averi (cf. Lc 14,33) significa proprio questo: mettere Dio al primo posto, persino al bene prezioso della nostra vita, nella libertà di seguirlo secondo il suo disegno d'amore.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo (Lc 14,27)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
• Chi di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,33) - (04/09/2022)
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• Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,33) - (08/09/2019)
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• Se uno viene a me e non mi ama più della propria vita… (Lc 14,26) - (04/09/2016)
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• Se uno viene a me e non mi ama più della propria vita… (Lc 14,26) - (08/09/2013)
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• Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,33) - (03/09/2010)
(vai al post "Scelta radicale")
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• La scelta esclusiva di Dio (02/09/2022)
• Tre condizioni per essere discepolo (06/09/2019)
• Per seguirlo Gesù chiede di amarlo di più (02/09/2016)
• Le condizioni per seguire Gesù (06/09/2013)
Commenti alla Parola:
• di Goffredo Boselli (VP 8.2025)
• di Antonio Savone (VP 8.2022)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2019)
• di Luigi Vari (VP 7.2016)
• di Marinella Perroni (VP 7.2013)
• di Claudio Arletti (VP 8.2010)
• di Enzo Bianchi
• di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
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