Questo essere "nulla", questo "annullarsi" per amore nel fratello, questo "farsi uno" con lui e condividere ogni suo dolore ed ogni sua gioia, mi pare possa essere una strada percorribile ed adatta a tutti.
Mi è di luce, a questo proposito, uno scritto di Chiara Lubich:
«San Giovanni della Croce […] arrivò a disporre la sua anima nella migliore disposizione perché Dio la riempisse. Infatti egli con la sua notte oscura fu il polo negativo che unito a Dio – polo positivo – fa splendere o scaturisce la Luce in sé.
Noi invece siamo polo negativo e polo positivo tra fratelli. […] Il loro contatto dà la Luce di Gesù fra essi e quindi in ambedue. Noi portiamo davvero il Regno di Dio sulla terra. Infatti Dio è fra noi e attraverso noi questa corrente d'amore (che è la corrente dell'Amore trinitario) passa per il mondo in tutte le membra del Corpo Mistico, tutta illuminando».
(Chiara Lubich, citato in "Nuova Umanità", n° 196/197, p.510).
(Foto: Barisani, "Luce nella notte", tecnica mista su tela, 2002, 80x100).
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