(Vedi dépliant di invito).
Interessanti i vari interventi che si sono succeduti, non solo nella presentazione del Volume in sé, prestigioso contributo per appassionare al diacono non solo gli "addetti", ma anche per l'occasione per riflettere sul diaconato stesso.
Alcuni cenni sugli interventi:
Il Prof. P. Edmondo Caruana, Capo redattore della LEV, presentando questa nuova edizione dell'Enchiridion, sottolineava la specificità del diaconato lungo la storia della Chiesa, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II.
L'Opera è un "pilastro", un "punto di riferimento anche per diffondere e spingere ad una nuova riflessione sul ministero diaconale": "la Chiesa ha bisogno dei diaconi".
S.E. Mons. Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare di Roma e delegato per il Diaconato per quella Diocesi, nel commentare il Volume, ha sottolineato la stagione della riscoperta del diaconato, in una visione di Chiesa tutta ministeriale (emblematica la figura di Papa Francesco che lava i piedi, al Giovedì Santo, indossando la stola diaconale).
Il Volume "illumina l'identità diaconale, presentata a tutta la Chiesa, constatando che molti presbiteri non conoscono la figura del diacono" (e ne nutrono anche dei pregiudizi): il diaconato come "servizio permanente, e non ad ore"…
Perché "nella Chiesa in uscita i protagonisti sono i diaconi", dove è messa in evidenza "la centralità del popolo di Dio". I diaconi, "servi, quasi ossessionati della Comunità"!
Perché "la Chiesa in uscita è di per sé diaconale". I diaconi, "anticipazione e profezia" di questa Chiesa.
Mons. Ruzza concludeva considerando la necessita "della Chiesa italiana di fare una seria riflessione sul diaconato", pensando ai diaconi "anche come responsabili di piccole comunità", in prima linea "per l'annuncio del Vangelo".
La Prof.ssa Cettina Militello, Direttrice della Cattedra "Donna e Cristianesimo" della Pontificia Facoltà Marianum, ha presentato la questione sul diaconato femminile, presente nel Volume, e facendo riferimento alla Commissione istituita appositamente da papa Francesco (riunitasi per la prima volta il 25 novembre scorso. Una coincidenza: il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne).
La questione del diaconato femminile, ha sottolineato la Militello, non è nuova e di cui esiste una ricca bibliografia. Anche la Commissione Teologica Internazionale ne ha parlato a suo tempo.
La riflessione per il conferimento del diaconato alle donne, "apre la questione sulla ministerialità in quanto tale", perché "il vero problema verte sulla sacramentalità del ministero e quindi del diaconato". Diversamente, dare un "qualche riconoscimento alle donne non giova a nessuno, anzi…"!
Ma la ricchezza del ministero si manifesta nel suo essere un servizio, non nel "potere" che esercita. Da qui la necessità di ripensare la Ministerialità, anche ordinata, nella Chiesa.
Cettina Militello ha concluso sottolineando che il "diaconato è un ministero senza poteri", "di cui oggi la Chiesa ha estremo bisogno".
In Italia ci sono circa 4.400 diaconi. E ci si chiede: "Diaconi, per quale Chiesa?". Papa Francesco parla di "una Chiesa povera per i poveri, perciò - aggiunge Petrolino - diaconale".
Ha concluso ricordando le parole di Paolo VI: "il diaconato serve per il rinnovamento della Chiesa".