Pentecoste (A)
Atti 2,1-11 • Salmo 103 • 1 Corinzi 12,3b-7.12-13 • Giovanni 20,19-23
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Appunti per l'omelia
Le porte chiuse per paura! Accade sempre così quando si agisce seguendo le proprie paure: la vita si chiude. La paura è la paralisi della vita. I discepoli hanno paura anche di se stessi, di come lo hanno rinnegato. E tuttavia Gesù viene.
Siamo di fronte a una comunità dalle porte e finestre sbarrate, dove manca l'aria e si respira dolore; una comunità che si sta ammalando. E tuttavia Gesù viene.
Papa Francesco continua a ripetere che una chiesa chiusa, ripiegata su se stessa, che non si apre, è una chiesa malata. Eppure Gesù viene.
Viene in mezzo ai suoi, prende contatto con le nostre paure, con i nostri limiti, senza temerli.
Mostrò loro le mani e il fianco… «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi»
I discepoli gioiscono al vedere il Signore e Gesù dice loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
L'abbandonato ritorna e sceglie proprio coloro che lo avevano abbandonato e li manda. Gesù avvia processi di vita, non accuse; gestisce la fragilità e la fatica dei suoi con un metodo umanissimo: quello del primo passo. Anche per noi: in qualsiasi situazione, anche in quella più perduta, un primo passo è possibile sempre, per tutti, un passo nella direzione giusta. Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto l'ideale, ma se avremo camminato nella buona direzione, senza arrenderci, con cadute e infinite riprese, con gli occhi fissi ad una stella polare.
Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo…
Soffiò... Lo Spirito è il respiro di Dio. In quella stanza chiusa, in quella situazione che era senza respiro, ora respira il respiro di Cristo, quel principio vitale e luminoso che faceva unico il suo modo di amare e spalancava orizzonti nuovi; che spingeva Gesù a fare dei poveri i principi del suo Regno.
A coloro cui perdonerete i peccati saranno perdonati…
A coloro cui perdonerete i peccati saranno perdonati, a coloro cui non perdonerete non saranno perdonati. Il perdono dei peccati non è una missione riservata ai preti, è un impegno affidato a tutti i credenti che hanno ricevuto lo Spirito, donne e uomini, piccoli e grandi. Il perdono non è un sentimento, ma una decisione: è piantare attorno a noi oasi di riconciliazione, è aprire porte, riannodare fiducia nelle persone, lavorare per la pace.
Allora venga lo Spirito, riporti l'innocenza e la fiducia nella vita, soffi via le ceneri delle nostre paure, consolidi in ciascuno di noi l'aspirazione alla pace, alla gioia, alla vita, all'amore.
(spunti da Ermes Ronchi)
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
• Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22) - (08/06/2014)
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• Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22) - (12/06/2011)
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Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• Molti un sol corpo (06/06/2014)
Altri post Appunti per l'omelia :
• Lo Spirito… rimane, insegna, ricorda (13/05/2016 - Pentecoste Anno C)
• Lo Spirito che dà vita alla Parola (23/05/2015 - Pentecoste Anno B)
• Lo Spirito, forza di trasformazione radicale (17/05/2013 - Pentecoste Anno C)
• L'inestimabile dono (25/05/2012 - Pentecoste Anno B)
Altri post sulla solennità di Pentecoste:
• Lo Spirito Santo e i Carismi (24/05/2015)
• Dio è amore! (23/05/2010)
Commenti alla Parola:
• di Cettina Militello (VP 4.2017)
• di Gianni Cavagnoli (VP 5.2014)
• di Marinella Perroni (VP 5.2011)
• di Enzo Bianchi
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