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venerdì 15 settembre 2023

Fare memoria del perdono di Dio


24a domenica del Tempo ordinario (A)
Siracide 27,30-28,7 • Salmo 102 • Romani 14,7-9 • Matteo 18,21-35
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Canto al Vangelo; Gv 13,34).
L'amore di Gesù nei nostri confronti, di Lui che è morto per noi, per riscattarci dal nostro peccato e riconciliarci col Padre, è la manifestazione completa del perdono. Gesù si comporta così perché il Padre si comporta così. L'amarci reciprocamente significa prendere coscienza che "nessuno vive per se stesso… perché noi siamo del Signore" (cf. Rm 14,7; II lettura).
La risposta che Gesù dà a Pietro che gli chiede quante volte dobbiamo perdonare, e il racconto che segue della parabola del servo malvagio (cf. Mt 18,21-35), ci manifestano il cuore di Dio e il significato profondo del perdono.
Il perdono è fare memoria del perdono ricevuto da Dio, che significa consegna di noi a Lui, così come siamo e così come Lui è realmente.
Non è una "tecnica" per avere la coscienza a posto. È prendere consapevolezza che Dio è qui adesso, per me, come Padre amorevole.
La disgrazia del servo malvagio è quella di aver dimenticato, in un lasso di tempo brevissimo, il dono del Padre: "il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito" (Mt 18,27). Non aver memoria di questa esperienza personale con Dio è misconoscere il rapporto di misericordia verso il mio prossimo, il mio "collega" impegnato nello stesso mio servizio. È dimenticarsi che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Padre. Gesù ci ha resi tali e ci ha indicato se stesso come modello del nostro comportamento reciproco.
Le parole del padrone della parabola risuonano precise: "Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?" (Mt 18,33).
Fare memoria, allora, il ricordo che guarisce, è quello del volto amorevole del Padre, presente accanto a me qui e ora, nella sua infinita tenerezza,.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette (Mt 18,22)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette (Mt 18,22) - (13/09/2020)
(vai al testo)
 Il padrone ebbe compassione di quel servo (Mt 18,27) - (17/09/2017)
(vai al testo)
 Quante volte dovrò perdonargli? (Mt 18,21) - (11/09/2011)
(vai al testo…)
 Pienezza della legge è la carità (Rm 13,10) - (05/09/2008)
(vai al post "L'unico debito")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Perdonare: debolezza o sapienza? (11/09/2020)
  Perdonare: acquisire il cuore di Dio, fare ciò che Dio fa (15/09/2017)

Vedi anche il post:
  Il perdono, ricchezza di Dio (10/09/2011)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 8.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2020)
  di Cettina Militello (VP 7.2017)
  di Marinella Perroni (VP 7.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Parabola del servo malvagio, acquarello di Maria Cavazzini Fortini)

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