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venerdì 8 settembre 2023

Il nostro modello, la Trinità


23a domenica del Tempo ordinario (A)
Ezechiele 33,1.7-9 • Salmo 94 • Romani 13,8-10 • Matteo 18,15-20
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole", scrive Paolo ai Romani; perché nell'amare il prossimo come se stessi adempiamo ogni volontà di Dio, essendo la carità espressione "piena" e compiuta della Legge (cf. Rm 13,8-10; II lettura).
L'amore vicendevole è alla base di ogni relazione, il fondamento della nostra fraternità.
Lo sappiamo, non siamo tutti uguali, ognuno è diverso dall'altro, anzi, siamo "unici", perché così il Padre ci ha voluti. Tuttavia, sperimentiamo ogni giorno, la difficoltà a rapportarci serenamente, a farci carico gli uni degli altri, a lasciarci portare sulle spalle reciprocamente. Occorre sempre un cuore dilatato dalla misericordia, nella misura del cuore di Cristo.
Nelle situazioni di contrasto, di colpe commesse o ricevute, Gesù ci invita a lasciarci riconciliare, non per giudicarci o condannarci, ma per riannodare quei legami che si fossero sfilacciati o addirittura rotti. E l'invito è carico di comprensione, di riservatezza, ma anche di decisione, perché la posta in gioco – il nostro essere fratelli e sorelle – è troppo importante per essere trascurato o addirittura rifiutato.
Gesù arriva addirittura a coinvolgere la comunità per una colpa che ha lacerato il rapporto personale.
È onesto chiederci: quale comunità è in grado di adempiere questa "diaconia" per ristabilire l'unità? Solo una comunità in cui regna quella carità che sa accogliere, comprendere, che sperimenta la presenza di Gesù in mezzo ai suoi per l'amore vicendevole in atto.
È una comunità che sa chiedere (magari in quei pochi "due o tre uniti nel nome di Gesù"), con la certezza di ottenere, perché sa "accordarsi". E in quel "mettersi d'accordo" sta tutto il lavorio di un continuo perdersi nel fratello per ritrovarsi nuovi nel Fratello che è Gesù.
Solo in una comunità che vive la reciprocità come norma di vita, anche chi dovrà essere considerato come "un pagano o un pubblicano", perché non è stato in grado di ravvedersi, sperimenterà quell'amore speciale che Gesù ha avuto per i pubblicani e i peccatori.
Matteo, il pubblicano, che ha scritto questa pagina di vangelo che viene proposta per questa domenica (cf. Mt 18,15-20), ne ha fatto l'esperienza. Anzi, ha invitato altri suoi "colleghi" al banchetto col Maestro, nello sconcerto e nello sdegno di quei farisei (di ieri e di oggi) che pensano di saperla più lunga dello stesso Maestro. Lui che ha deciso di dare la vita per tutti, loro compresi, perché questa nostra esistenza sia sempre più conforme al suo modello che è la Trinità.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20) - (06/09/2020)
(vai al testo)
 Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20) - (10/09/2017)
(vai al testo)
 Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20) - (07/09/2014)
(vai al testo…)
 Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20) - (04/09/2011)
(vai al testo…)
 Pienezza della legge è la carità (Rm 13,10) - (05/09/2008)
(vai al post "L'unico debito")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Cristo tra noi, generatore di vita e di fraternità: anima di ciò che esiste (08/09/2017)
  La fraternità, frutto della presenza di Gesù tra i suoi (05/09/2014)

Vedi anche il post:
  Uomini di comunione (04/09/2011)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 8.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2020)
  di Cettina Militello (VP 7.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 7.2014)
  di Marinella Perroni (VP 7.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Gesù istruisce i discepoli, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2019)

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