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venerdì 24 ottobre 2025

Giusti o giustificati


30a domenica del Tempo ordinario (C)
Siracide 35,15-17.20-22 • Salmo 33 • 2 Timoteo 4,6-8.16-18 • Luca 18,9-14
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Fra questi "alcuni che hanno l'intima presunzione di essere giusti e disprezzano gli altri" di cui parla il brano evangelico di questa domenica (cf. Lc 18,9-14), ognuno può fare il proprio esame di coscienza. Sappiamo bene che spesso noi passiamo molto tempo a giustificarci davanti agli altri per ogni cosa, anche piccola. Eppure, chi è grato al cuore di Dio? Colui che si sente a posto o colui che sa di essere peccatore?
La parabola che Gesù racconta a questo proposito fa una fotografia del nostro atteggiamento davanti a Dio.
Certo, il fariseo adempie bene alle prescrizioni della Legge e ne fa un elenco davanti a Dio, "disprezzando" anche il pubblicano che, "a distanza", si mette davanti a Dio con tutta la sua miseria, cosciente della propria condizione interiore, ma fiducioso della misericordia di Dio.
Il fariseo, più che parlare con Dio, parla con sé stesso, elogiandosi; e così non fa altro che allontanarsi, lui che si è messo in prima fila, dal cuore del Padre.
Il pubblicano, invece, riconoscendosi peccatore, sa che solo affidandosi a Dio può sperare di essere accolto tra le sue braccia di Padre.
"Abbi pietà di me" che il pubblicano dice in cuor suo non è una lamentela rassegnata. E lui non si piega sui propri misfatti. È povero e chiede misericordia. E questa invocazione, che può sembrare una sconfitta, è invece una vittoria di gratuità e di libertà. Perché nessuno è più libero di chi può accostarsi a mani vuote, senza pretese, davanti a Colui che è l'Onnipotente.
Gesù termina la parabola con quel "tornò a casa giustificato", stigmatizzando che è chi si umilia che sarà esaltato e non viceversa.
Anche per noi, se non ci consideriamo "giusti" per le poche opere buone che facciamo, possiamo sperimentare che, come pecore erranti, il Pastore ci giustificherà per il suo amore.
Tutti in verità siamo giustificati; ma sta a noi accogliere, nella nostra povertà, il dono della tenerezza di Dio.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Due uomini salirono al tempio a pregare (Lc 18,13)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 O Dio, abbi pietà di me peccatore (cf Lc 18,13) - (23/10/2022)
(vai al testo)
 O Dio, abbi pietà di me peccatore (cf Lc 18,13) - (30/10/2019)
(vai al testo)
 O Dio, abbi pietà di me peccatore (cf Lc 18,13) - (23/10/2016)
(vai al testo)
 Tornò a casa sua giustificato (Lc 18,14) (Lc 18,14) - (27/10/2013)
( vai al testo…)
 La preghiera del povero attraversa le nubi (Sir 35,21) - (22/10/2010)
(vai al post "La preghiera del povero")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Chi si innalza e chi si abbassa (21/10/2022)
  Chi è grande nel cuore del Padre? (25/10/2019)
  Aprirsi alla misericordia, unica onnipotenza di Dio (21/10/2016)
  La preghiera che piace a Dio (25/10/2013)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 9.2025)
  di Antonio Savone (VP 9.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 9.2019)
  di Cettina Militello (VP 8.2016)
  di Marinella Perroni (VP 8.2013)
  di Claudio Arletti (VP 8.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione: Il fariseo e il pubblicano, G. Trevisan, La Domenica 26 ottobre 2025)

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