
"Siamo continuamente tentati di immaginare che tutto parta da noi e che anche la parola di Dio sia nelle nostre mani come strumento di una pedagogia che tocca a noi organizzare e gestire".
"La Chiesa non imparerebbe a servire e non saprebbe formare al servizio se dovesse usare la parola di Dio in modo e con animo sbrigativo. Senza un atteggiamento fondamentale di discepolato, di tutte queste cose si può chiacchierare molto, ma senza costrutto".
"Ministero della parola è ascoltare religiosamente e proclamare con fiducia la parola di Dio; sottoporsi e insegnare a rimanere sottoposti a questa parola".
"La parola di Dio ci insegna a non riempirci di parole, perché neanche se fossero o sembrassero pie potrebbero riscattare chi il Signore infine riconoscesse operatore di iniquità (Mt 7,23). Insegna che nel fratello che ha bisogno si serve Cristo (Mt 25,31-46). Insegna che non si può essere servizievoli solo con gli amici; anzi di fronte ad angherie la risposta giusta può essere quella di una disponibilità raddoppiata (Mt 5,38-47). Ci insegna che ogni cosa deve essere fatta «di cuore come per il Signore e non per gli uomini» (Col 3,23)..., liberandoci da quella sottile forma di schiavitù che nasce dal ricevere l'approvazione degli uomini: «Se io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo» (Gal 1,10)".
"Tutti servi di tutti e nessuno padrone di nessuno, perché uno solo è il Signore: è il quadro sconvolgente della comunità cristiana. Il linguaggio del servizio viene dunque compreso bene solo quando viene trasceso: «Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità, siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso» (Gal 5,13-14)".
La parola di Dio accolta e vissuta da ciascuno diventa l'atmosfera che si respira nella comunità cristiana, se, nella reciproca accoglienza, sappiamo comunicarci i frutti che la parola stessa produce, in umiltà, tenendo fisso lo sguardo su Gesù che attraverso il suo Spirito compie anche oggi i suoi miracoli.
«Se io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo» (Gal 1,10)".
RispondiEliminaVorrei molto sottolineare questo versetto di Paolo evidenziando che, purtroppo, è molto poco attuato.
Vedo in giro tanti che si impegnano tanto proprio per questo attuando quella che io chiamo "politica del consenso" e mettendo perciò in un cantuccio la necessità di dire la verità con carità.
vincenzo, diaocno