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venerdì 12 febbraio 2021

Credere nel Dio della compassione


6a domenica del Tempo Ordinario (B)
Levìtico 13,1-2.45-46 • Salmo 31 • 1 Corinzi 10,31-11,1 • Marco 1,40-45
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"È impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento" (Lv 13,46; I lettura). Questa la condizione di chi ha contratto la lebbra: è un escluso, socialmente e religiosamente. Una condizione che attesta non solo una malattia, ma anche la lontananza da Dio.
Leggiamo nel vangelo di questa domenica (cf. Mc 1,40-45) che un uomo colpito dalla lebbra va incontro a Gesù dicendogli, "supplicandolo in ginocchio": "Se vuoi, puoi purificarmi". È l'incontro di due persone. Ambedue trasgrediscono la legge: il lebbroso che si avvicina a Gesù uscendo dall'isolamento in cui la sua condizione lo relegava; Gesù che, preso da compassione "tende la mano, lo tocca" e, andando oltre la legge contraendo la stessa impurità, manifesta la sua volontà: "Lo voglio, sii purificato" (cf. Mc 1,41-42). Una volontà che manifesta la "compassione" di Dio per l'umanità malata. "Per questo - dirà Gesù - sono venuto: sono i malati che hanno bisogno del medico, non i sani. Imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio, non sacrificio" (cf. Mt 9,12-13).
È il Padre che in Gesù, "l'uomo dei dolori che ben conosce il patire" (cf. Is 53,3) e che è "in grado di comprendere le nostre infermità" (cf. Eb 4,15), si fa carico dell'umanità ferita. È il Dio della misericordia, che toglie all'uomo ogni colpa e copre ogni peccato (cf. Sal resp. 31). Un Dio così, che Gesù, "che è nel seno del Padre" (cf. Gv 1,18), è venuto a farci conoscere, non è di immediata percezione. Gesù non vuole che si parli di lui perché è un semplice guaritore o perché è in grado di sfamare le folle. Ci vuole tempo, assimilazione paziente del modo di essere di Dio. Gesù non vuole che se ne parli prima del tempo. Non è possibile cedere alla tentazione del sensazionale e accorrere a lui, e poi scandalizzarsi e fuggire di fronte alla manifestazione suprema dell'amore del Padre nella morte ignominiosa del Figlio.
Il Dio di Gesù è amore, è misericordia, accoglienza, volontà di riscatto. La conseguenza nel nostro comportamento di credenti in questo Dio deve essere coerente. Non possiamo, infatti, lasciarci condizionare dalle nostre usanze o credenze per creare rivalità e divisioni. Dobbiamo piuttosto accoglierci reciprocamente "per la gloria di Dio", senza essere motivo di scandalo per nessuno, desiderando di vivere imitando il Signore Gesù (cf. 1Cor 10,31-11,1; II lettura).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Lo voglio, sii purificato (Mc 1,41)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Gesù lo toccò... e subito la lebbra scomparve da lui (Mc 1,41.42) - (11/02/2018)
(vai al testo…)
 Lo voglio, sii purificato! (Mc 1,41) - (15/02/2015)
(vai al testo…)
 Se vuoi, puoi purificarmi! (Mc 1,40) - (12/02/2012)
( vai al testo…)
 Se vuoi, puoi purificarmi! (Mc 1,40) - (15/02/2009)
(vai al post "Aver compassione")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Gesù diventa "lebbroso", piagato per noi! (09/02/2018)
  Una parola "antica" capace di incantare (14/02/2015)
  La compassione di Dio (10/02/2012)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 2.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2018)
  di Luigi Vari (VP 2.2015)
  di Marinella Perroni (VP 2.2012)
  di Claudio Arletti (VP 1.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: La guarigione del lebbroso, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, febbraio 2018)

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