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venerdì 17 settembre 2021

Il più grande è colui che serve


25a domenica del Tempo Ordinario (B)
Sapienza 2,12.17-20 • Salmo 53 • Giacomo 3,16-4,3 • Marco 9,30-37
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Gesù è in cammino verso Gerusalemme dove si compirà tragicamente la sua passione. È solo, lontano dalla folla che sempre lo ha cercato per ascoltare la sua parola di vita ed essere guarita. Infatti, "attraversando la Galilea, non voleva che alcuno lo sapesse" (cf. Mc 9,30). E, seppur attorniato dai suoi più intimi, è solo perché non compreso. Egli, per la seconda volta, parla apertamente di cosa lo attende a Gerusalemme: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno…" (Mc, 9,31).
È la fine del giusto, secondo le parole di chi si oppone alla sua missione: "Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo e si oppone alle nostre azioni", condannato "ad una morte infame", in attesa dell'aiuto che gli deve venire dall'alto: "Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari" (cf. Sap 2,12.17-20; I lettura). Così sarà anche ai piedi della croce, quando chi assisteva al supplizio gli urlava contro: "Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce… Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene…" (cf. Mt 27,40-43).
Ma la conclusione di questa tragica parabola sarà totalmente diversa: "Il Figlio dell'uomo dopo tre giorni risorgerà" (Mc 9,31).
Per i discepoli, se è di difficile comprensione cosa significhi risorgere dai morti (cf. Mc 9,10), lo è anche accettare la fine ingloriosa e tragica del Maestro; soprattutto accettare una evidente sconfitta. Per cui è meglio rimuovere questo incubo con un antidoto opposto: la gloria al posto dell'ignominia, il primato al posto dell'essere l'ultimo, il comando piuttosto che il servizio.
Eppure Gesù cerca di far comprendere loro che questo è il piano, sia pur misterioso, del Padre, e non la fine tragica di un'avventura religiosa e politicamente fallimentare.
I discepoli "non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo" (Mc 9,32). E Gesù, dopo aver intuito i loro discorsi, con la pazienza che lo contraddistingue cerca di ricucire lo strappo, in "casa", chiedendo loro di esplicitare i loro discorsi, che vertevano poi, "chi tra loro fosse il più grande" (cf. Mc 9,33-34). Ed è qui che Gesù ribalta i loro punti di vista: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti" (Mc 9,35). Non nega la possibilità che qualcuno aspiri al primo posto, ma gli indica la strada: essere il servo di tutti, sull'esempio del Mastro "che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mc 10,45).
Gesù, mettendo un bambino in mezzo a loro, vuole dare una lezione ai suoi, sapendo che un bambino è socialmente una nullità, totalmente dipendente da altri. Accoglierlo significa concretamente prendersi cura dei più deboli e dei più bisognosi, come si trattasse di Gesù stesso. Perché per Gesù, anche le persone meno significative, lo rappresentano e gli appartengono.
I punti di riferimento sono ribaltati. Gesù lo ha dimostrato con la sua vita: questo, infatti, è il modo di agire di Dio.
Questa è la vera sapienza, quella che viene dall'alto, pura, pacifica, piena di misericordia e di buoni frutti (cf. Gc 3,16-4,3; II lettura).
Veramente il più grande è colui che serve!

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Se uno vuole essere il primo, sia ultimo e servitore di tutti (Mc 9,35)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:



Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Il Figlio dell'uomo viene consegnato (Mc 9,31) - (23/09/2018)
(vai al testo…)
 Il Figlio dell'uomo viene consegnato (Mc 9,31) - (20/09/2015)
(vai al testo…)
 Se uno vuol essere il primo, sia il servitore di tutti (Mc 9,35) - (23/09/2012)
(vai al testo…)
 Il Signore sostiene la mia vita (Sal 53,6) - (20/09/2009)
(vai al post "La vicinanza di Dio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Ultimo e Primo (21/09/2018)
  Capire di abbracciare Dio (18/09/2015)
  Essere primo, essere ultimo (21/09/2012)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 8.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2018)
  di Luigi Vari (VP 8.2015)
  di Marinella Perroni (VP 8.2012)
  di Claudio Arletti (VP 8.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Prese un bambino, di Bernadette Lopez, 2015)

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