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venerdì 3 febbraio 2023

Agire alla maniera di Dio


5a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 58,7-10 • Salmo 111 • 1 Corinzi 2,1-5 • Matteo 5,13-16
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il Vangelo proposto per questa domenica è la continuazione del brano delle Beatitudini, dove Gesù ci invita a diventare per il mondo luce, illuminazione, a dare il senso alla vita, a dare sapore: "Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo" (cf. Mt 5,13-16).
Alla luce delle Beatitudini, cioè della vita cristiana vissuta con la coscienza di essere oggetto dell'amore di Dio nonostante le nostre debolezze e le nostre fragilità, siamo invitati a dare questa luce perché tutti possano vivere con un senso, con un orientamento, con una certezza, che è la certezza di Dio, la certezza del suo amore.
Le Beatitudini non sono soltanto belle parole, ma orientamento preciso e grazia, la grazia di Dio che vince e dà senso a tutto.
A che serve la luce? A che serve il sale? Il sale dà sapore ed evita anche la corruzione. La luce serve per vedere, per vedersi, per camminare bene, per incontrarsi, per guardare l'altro, per camminare verso un obiettivo.
Le parole di Gesù sono l'invito a vivere come luce e come sale per tutti coloro che sono attorno a noi, non con belle parole, ma attraverso la nostra giustizia e la nostra carità (cf Is 58,7-10; I lettura). Le opere buone, anzi "belle" (cf. Mt 5,16), quali sono le opere della giustizia e della carità, sono il nostro rapporto vero con gli altri, alla maniera di Dio: Dio che ascolta, che viene accanto, che si accompagna: la stessa cosa per noi; Dio che perdona, Dio che incita il bene: la stessa cosa per noi rispetto ai nostri fratelli; Dio che si fa carico delle nostre debolezze: la stessa cosa che possiamo fare anche noi. Noi ci facciamo carico degli altri, diamo da mangiare a chi ha fame, da bere a chi ha sete, i vestiti a chi è nudo, l'accompagnamento a chi è solo (cf. Mt 25).
Siamo chiamati a far conoscere Dio attraverso le nostre opere di giustizia e di carità. Se oggi la Chiesa, soprattutto nei nostri paesi occidentali di antica cristianità, vedono un allontanamento di tanta gente dalla fede, vuol dire che le nostre opere belle sono poco visibili, o forse non ci sono, o forse sono troppo annacquate vissute senza troppo sforzo.
Invece i discepoli di Gesù sono chiamati a dare la stessa luce che hanno ricevuto, lo stesso amore col quale siamo amati, lo stesso perdono col quale Dio tratta ciascuno di noi. Il Padre, attraverso il Figlio Gesù, che è luce del mondo, ci chiede di essere noi stessi riflesso di questa stessa luce nella carità, affinché, con la grazia dello Spirito, tutti possano riconoscerlo come Padre, e tutti noi riconoscerci come fratelli.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo (Mt 5,13.14)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Voi siete la luce del mondo (Mt 5,14) - (09/02/2020)
(vai al testo…)
 Voi siete il sale della terra... e la luce del mondo (Mt 5,13.14) - (05/02/2017)
(vai al testo…)
 Vedano le vostre opere buone (Mt 5,16) - (09/02/2014)
(vai al testo…)
  Vedano le vostre opere buone (Mt 5,16) - (06/02/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Donare sapore e luce alla storia umana (07/02/2020)
Essere sempre nell'amore: …e siamo sale e luce (03/02/2017)
Il nostro vero essere per gli altri (07/02/2014)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 2.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2020)
  di Cettina Militello (VP 1.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 1.2014)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Lampada sul candelabro, di Bernadette Lopez, 2023)

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