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venerdì 4 ottobre 2024

Il dono di appartenersi reciprocamente


27a domenica del Tempo Ordinario (B)
Numeri 11,25-29 • Salmo 18 • Giacomo 5,1-6 • Marco 9,38-43.45.47-48
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi" (1Gv 4,12; Canto al Vangelo).
La sequela di Gesù comporta delle scelte mature nell'accoglienza reciproca, "luogo" privilegiato dell'inabitazione di Dio in messo a noi: un amore perfetto quale segno di un cristianesimo maturo. Questo vale per ogni relazione, ed in particolare nella relazione fra uomo e donna nel matrimonio.
Il brano evangelico odierno (Mc 10,2-16) affronta un argomento critico per i tempi che viviamo, dove le relazioni di coppia rivelano una fragilità che tutti conosciamo. Eppure Gesù, allora ai farisei ed oggi a noi, non fa sconti e non scende a compromessi.
Il divorzio in Israele era una possibilità riservata ai soli uomini ed era, possiamo dire, la consacrazione del "provvisorio". C'è sempre un momento nella vita in cui il seguire il Signore comporta delle scelte. Quando si investe sul provvisorio, nessun cammino spirituale risulta soddisfacente. Nella vita occorre decidere. Quando un partner è usato e non amato davvero, la fatica a sposarsi è sempre sorella della fatica a lasciarsi.
Gesù, rispondendo ai farisei per quello che era una "permissione" di Mosè, denuncia proprio questo: la durezza del cuore, una sclerocardia. Ed è lo stesso termine che viene utilizzato per descrivere l'incredulità e l'ostinazione a credere al Signore risorto.
Anche nelle relazioni fra uomo e donna in fondo si tratta di questa "durezza di cuore", che si manifesta nel non riconoscere l'altra e l'altro come parte di noi. Per Dio la coppia è chiamata ad amare in modo irrevocabile, come Dio stesso ama.
Se questo appare un'impresa impossibile, tuttavia è nell'intimo del cuore umano il desiderio che questo possa essere possibile, perché nessuna persona ritenuta normale rifiuterebbe una tale dono. Se ciò accade è per la nostra fragilità e le nostre ferite interiori.
Il Creatore nel matrimonio ha unito l'uomo e la donna quale segno di alleanza di Dio con l'umanità, facendo dei due "una sola carne", cioè una sola esistenza, una sola vita. "Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto" (Mc 10,9), cioè ha messo sotto lo stesso giogo.
Per essere testimoni dell'amore di Dio (e questo vale per tutti, coniugati e non) occorre testimoniare un amore che sa accogliere. Il vangelo ci invita ad accoglierci reciprocamente, sull'esempio dei bambini. Occorre essere come loro per entrare nel Regno di Dio. Ritornare come bambini significa appartenersi all'altro, all'altra. Il bambino non si vergogna di appartenere ai genitori e non lo considera un fatto mortificante, anzi esprime la gratuità del dono ricevuto, che è la vita, che è l'amore.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma (Mc 10,5)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:



Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Lasciate che i bambini vengano a me (Mc 10,14) - (03/10/2021)
(vai al testo…)
 L'uomo non divida quello che Dio ha unito (Mc 10,9) - (07/10/2018)
(vai al testo…)
 L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto (Mc 10,9) - (04/10/2015)
(vai al testo…)
 L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto (Mc 10,9) - (07/10/2012)
(vai al testo…)
 Lascerà suo padre e sua madre, e i due diventeranno una carne sola (Mc 10,7) - (04/10/2009)
(vai al post "Una comunione d'amore, una sola esistenza")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Oltre la durezza del cuore (02/10/2021)
  Guardare il matrimonio con gli occhi e il cuore di Dio (05/10/2018)
  Non tradire il sogno di Dio (03/10/2015)
  Immagine della fedeltà di Dio (05/10/2012)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 9.2024)
  di Antonio Savone (VP 9.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 9.2018)
  di Luigi Vari (VP 8.2015)
  di Marinella Perroni (VP 8.2012)
  di Claudio Arletti (VP 8.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Una sola carne, di Bernadette Lopez, 2018)

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