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venerdì 7 febbraio 2025

Eccomi, manda me!


5a domenica del Tempo ordinario (C)
Isaia 6,1-2.3-8 • Salmo 137 • 1 Corinzi 15,3-8.11 • Luca 5,1-11
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"«Chi manderò e chi andrà per noi?» E io riposi: «Eccomi, manda me!»" (Is 6,8; I lettura).
Il Signore chiama a seguirlo, a continuare l'opera sua in mezzo agli uomini. Siamo chiamati, non perché capaci o più virtuosi, ma perché scelti personalmente nonostante noi. Sarà la sua presenza e la sua grazia a purificarci. Così è stato per il profeta dalle labbra impure (cf. Is 6,5-7), così è per Simone il pescatore, che Gesù chiama ad essere "pescatore di uomini" (cf. Lc 5,10).
Nel brano del vangelo proposto per questa domenica (cf Lc 5,1-11) ci viene descritta la "seconda" chiamata di Pietro: da semplice collaboratore di Gesù a suo discepolo, e discepolo speciale.
È importante constatare la delicatezza con cui Gesù chiede a Simone di ospitarlo sulla sua barca, anzi lo "prega". C'erano due barche. Gesù sceglie la sua. Non a caso!
Fra tutta quella folla accorsa ad ascoltare il Rabbi di Nazaret, Simone è lì accanto a lui. Forse non si rende ancora conto di chi ha sulla barca con sé. Soprattutto quando gli viene fatta la richiesta, inaudita, di prendere il largo per la pesca, in pieno giorno.
È qui che si consolida il suo percorso di fede. Come può un falegname insegnare ad un provetto pescatore? Eppure: "Sulla tua parola getterò le reti" (v. 5). Non più su una parola razionale, ma sulla persona che mi fa delle proposte concrete, fossero anche fuori da ogni logica. E il rapporto diventa personale. Quando poi il frutto di questo atto di fede è così traboccante, ci si rende conto di chi abbiamo di fronte e di chi siamo noi.
Nell'incontro personale con il Signore, con la luce della sua Parola che illumina tutta la nostra vita anche le parti più recondite, comprendiamo tutta la nostra fragilità e debolezza, il nostro "niente"; di fronte al "tutto" di Dio. È allora che possiamo solo fidarci ed affidarci a Colui cha riposto in noi ogni fiducia. "Non temere!" è la risposta di Gesù!
Solo così comprenderemo che è Gesù che riempie le nostre reti vuote e visita in maniera immeritata la nostra povertà. Ed è lì che la parola di Gesù scandisce il nostro futuro, al suo seguito.
Se sperimentiamo oggi nell'incontro con Lui, nella sua Parola, che il Signore riempie il nostro vuoto, le nostre reti, allora potremo essere certi che riempirà anche tutta la nostra vita futura. E potremo allora ripetere anche noi: "Eccomi, manda me!".

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Maestro… sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5) - (06/02/2022)
(vai al testo…)
 Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5) - (10/02/2019)
(vai al testo…)
 Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11) - (07/02/2016)
(vai al testo…)
 Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5) - (10/02/2013)
( vai al testo…)
 Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11) - (07/02/2010)
(vai al post "Disponibilità totale")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Dall'ascolto alla sequela (04/02/2022)
  Andare dietro a Gesù… andare verso l'uomo (08/02/2019)
  Sulla tua parola (29/01/2016)
  Al seguito di Gesù, mandati "al largo" (08/02/2013)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 1.2025)
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  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: La chiamata dei primi discepoli, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2015)

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