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venerdì 14 febbraio 2025

Poveri perché discepoli


6a domenica del Tempo ordinario (C)
Geremia 17,5-8 • Salmo 1 • 1 Corinzi 15,12.16-20 • Luca 6,17.20-26
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva : «Beati voi, poveri…»" (Lc 6,20). C'era "una moltitudine di gente", eterogenea, anche straniera, e una "gran folla di discepoli" (cf. Lc 6,17). A questi Gesù rivolge le beatitudini. I discepoli, i suoi, sono "poveri, affamati, nel dolore e perseguitati". È con sconcertante realismo che Luca ci propone la figura di chi segue Gesù. Sono beati non in virtù della loro situazione di penuria (la miseria abbruttisce l'uomo), quanto piuttosto perché al "povero" appartiene il Regno di Dio.
Il povero è colui che pone la sua sicurezza non su beni di questo mondo, ma sulla presenza di Dio che sempre lo accompagna.
"Benedetto l'uomo che confida nel Signore", dice Geremia. È come un albero sempre verde…; mentre è "maledetto l'uomo che confida nell'uomo... è come un tamerisco nella steppa, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere" (cf. Ger 17,5-8; I lettura).
I poveri, in Luca, sono associati a coloro che sono "storpi, zoppi, ciechi", emarginati; e sono quelli invitati al banchetto del Regno (cf. Lc 14,21). Per costoro si avverano le parole del profeta Isaia che Gesù pronunciò nella sinagoga di Nazaret (cf. Lc 4,18). Il Regno è di coloro che la società tende ad emarginare.
Gesù è venuto per coloro che non hanno nulla da ricambiare, se non la propria miseria e il proprio peccato. E si è avvolti da totale gratuità!
La ricchezza di questo mondo conferisce un senso di sicurezza, di indipendenza, di potere… Chi è "povero" - e il vero discepolo lo è - non è beato perché riesce a vivere alla giornata, ma perché il suo cuore riposa in quello di Dio. Sente il suo Signore accompagnarlo in tutta la sua vita. Non è un problema di soldi, ma del senso da dare alla nostra vita. È una cosa ben più profonda…
Chi agisce così, non cerca consensi per consolidare il proprio "potere", ma vive la fraternità quale condizione essenziale per chi desidera essere abitato dal Regno di Dio.
I falsi profeti sono coloro che per mantenere il proprio "potere" falsificano e addomesticano la Parola secondo i propri interessi: "Hanno già ricevuto la loro consolazione…" che durerà fin tanto che avranno consenso, poi più nulla…
Quanto attuale è questa Parola, oggi, in questa nostra società che vorrebbe definirsi cristiana, ma che è assai lontana da questa beatitudine. Le nostre stesse comunità parrocchiali non si rendono conto pienamente di essere "piccolo gregge" e "sale della terra" per dare sapore alla nostra convivenza; forse perché è scesa a compromessi col modo di vivere che è antagonista al vangelo.
Occorre veramente "rallegrarsi ed esultare" se non cadiamo nella tentazione di "sederci in compagnia degli arroganti" e non restiamo dalla parte dei peccatori, col rischio di essere dispersi come pula al vento (cf. Salmo 1, responsoriale).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6,20)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Beati voi… ma guai a voi… (Lc 6,20.26) - (13/02/2022)
(vai al testo…)
 Beati voi, poveri. Guai a voi, ricchi (Lc 6,20.24) - (17/02/2019)
(vai al testo…)
 La vostra ricompensa è grande nel cielo (Lc 6,23) - (14/02/2010)
(vai al post "Il paradiso, la gioia di vivere")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  La vita piena alla sequela di Gesù (11/02/2022)
  Promessa di felicità (15/02/2019)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 2.2025)
  di Antonio Savone (VP 2.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2019)
  di Claudio Arletti (VP 1.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Beatitudini, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, marzo 2018)

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