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venerdì 4 febbraio 2022

Dall'ascolto alla sequela


5a domenica del Tempo ordinario (C)
Isaia 6,1-2.3-8 • Salmo 137 • 1 Corinzi 15,3-8.11 • Luca 5,1-11
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"La folla faceva ressa attorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio" (Lc 5,1). Gente che accorreva a Lui perché assetata di qualcosa che era molto di più importante delle guarigioni o delle loro sofferenze, che pure erano presenti al Maestro. La sete della Parola spinge la folla a "buttarsi addosso" a Gesù e non per toccarlo per essere guariti, ma per ascoltarlo, tanto che Gesù deve salire su una barca, scelta non a caso, che è quella di Simone. E "da quella barca insegnava alla folla", quasi presagio della missione che Gesù affiderà al futuro Pietro.
Su quella barca Simone fa un'esperienza che va oltre ogni aspettativa umana: prendere il largo e gettare le reti, nonostante l'insuccesso notturno, perché il Maestro, il "sopraintendente" (secondo il vocabolo originario usato da Luca), lo ha chiesto. In Gesù, infatti, Simone riconosce le qualità del capo e subito si pone sotto le sue direttive: "Sulla tua parola getterò le reti" (cf. Lc 5,4-5).
La parola di Gesù, ascoltata e accolta fa fare scelte importanti, anche se non pienamente comprese, tuttavia pronunciate da chi è pienamente degno di fede. Simone si è fidato ed ha pescato "una quantità enorme di pesci e che le loro reti si rompevano" (cf. Lc 5,6). Esperienza importante per un pescatore provetto, tanto da sentire su di sé la presenza del divino e percepire la propria indegnità e la fragilità della propria umanità. Quella stessa umanità assunta dal Figlio di Dio. Per questo Gesù "non ci allontana" - anche se Simone, per la sua indegnità, lo chiede a Gesù -, ma fa di noi dei capolavori della sua misericordia, ribaltando il nostro negativo in una positività animata dallo Spirito: non pescatori di pesci destinati alla morte, ma pescatori di uomini per la vita.
Gesù ci ha resi capaci di testimoniarlo, purificando la nostra vita con la sua morte, rendendo pure le nostre labbra col fuoco dello Spirito, come il carbone ardente dell'altare che rese pure le labbra del profeta Isaia facendo scomparire la sua colpa ed espiare il suo peccato (cf. Is 6,6-7; I lettura).
L'incontro con Gesù e l'accoglienza sincera della sua parola porta a decisioni serie nella vita: "E tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono", racconta Luca (Lc 5,11).
Così è per chiunque, anche oggi, per ciascuno di noi, che dall'ascolto della Parola, del "vangelo annunciato e nel quale vogliamo restare saldi" (cf. 1Cor 15,1-11; II lettura) prendiamo la decisione di seguire il Maestro. E alla voce del Signore che ci dice: "Chi manderò e chi andrà per noi?", vogliamo rispondere: "Eccomi, manda me!" (cf. Is 6,8; I lettura).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Maestro… sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5) - (10/02/2019)
(vai al testo…)
 Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11) - (07/02/2016)
(vai al testo…)
 Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5) - (10/02/2013)
( vai al testo…)
 Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11) - (07/02/2010)
(vai al post "Disponibilità totale")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Andare dietro a Gesù… andare verso l'uomo (08/02/2019)
  Sulla tua parola (29/01/2016)
  Al seguito di Gesù, mandati "al largo" (08/02/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 2.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2019)
  di Luigi Vari (VP 1.2016)
  di Marinella Perroni (VP 1.2013)
  di Claudio Arletti (VP 1.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: La pesca miracolosa, di Bernadette Lopez)

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