Nella rivista della F.A.C.I. (Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia), L'Amico del Clero da alcuni anni vengono pubblicate delle interviste ai vescovi delle diocesi italiane sul diaconato permanente e i diaconi delle loro diocesi.
Le interviste sono curate da Michele Bennardo.
Michele Bennardo, diacono permanente della diocesi di Susa, ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense. È professore di religione cattolica nella scuola pubblica e docente di Didattica delle competenze e di Didattica dell'Insegnamento della Religione Cattolica e Legislazione scolastica all'ISSR della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Sezione parallela di Torino. È autore di numerosi testi e articoli e dal 2005 collabora con L'Amico del Clero.
Ho riportato le varie interviste nel mio sito di testi e documenti.

Alla domanda "Quali requisiti ritiene siano indispensabili per un candidato al diaconato permanente?", mons. Pizziol ha risposto: «Il rito di ordinazione, subito dopo l'invocazione dello Spirito, augura loro alcune qualità: "sinceri nella carità, premurosi verso i poveri e i deboli, umili nel loro servizio, retti e puri di cuore, vigilanti e fedeli nello spirito". Credo questi siano i requisiti di base per far crescere ogni sequela autenticamente cristiana e il ministero diaconale in particolare. La premura per i deboli e gli ultimi, in tutta sincerità e umiltà, lontani dalla tentazione di ogni potere, rendono fruttuosa una autentica passione per la comunità cristiana concreta, quella della quotidianità. Accanto a questo va valutata la serenità e l'equilibrio della vita familiare, sia per chi è celibe e che per questo più di qualche volta è chiamato a farsi carico di genitori anziani, e così pure per chi è sposato. Per quest'ultimo poi sarà importante verificare la disponibilità della sposa a confrontarsi con lo sposo sul cammino che lui intende iniziare, per evitare che un marito faccia un percorso e una esperienza di vita cristiana alla quale è estranea proprio la moglie che ha sposato nel Signore».
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