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venerdì 17 dicembre 2021

Nel sussulto dello Spirito


4a domenica di Avvento (C)
Michea 5,1-4a • Salmo 79 • Ebrei 10,5-10 • Luca 1,39-45
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Ormai alle porte del Natale, la quarta domenica di Avvento è caratterizzata dalla figura di Maria, che la liturgia, nel ciclo C, ce la presenta mentre fa visita alla parente Elisabetta, anch'essa in attesa di un figlio. È l'incontro tra due donne. In questa visita la Vita che Maria porta in grembo va incontro alla speranza dell'uomo in attesa: la vita di Dio e la speranza degli uomini.
Il figlio di Maria, le cui "origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti" (cf. Mi 5,1: I lettura), sarà l'incarnazione del Dio invisibile; il bambino che Elisabetta porta in grembo porterà al culmine le attese di Israele, e quindi di tutta l'umanità.
È un incontro stupendo che porta in sé l'impronta e il dinamismo dello Spirito. Maria, dopo la sua totale adesione alle parole dell'angelo, si alza "in fretta" e va "verso la regione montuosa, in una città di Giuda… nella casa di Zaccaria", dove incontra e saluta Elisabetta (cf. Lc 1,39-40). E il saluto che l'anziana parente ricambia non è frutto di umana sorpresa e amicizia: ambedue le donne sono "colme" di Spirito Santo.
La visita di Maria è la visita di Dio. Maria porta in sé lo Spirito che con la sua ombra l'ha resa madre. Ed è lo stesso Spirito che fa esclamare Elisabetta: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!"; "E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto" (cf. Lc 1,42-46).
È la beatitudine della fede, la prima beatitudine del vangelo: Maria ha creduto alla parola del Signore che promette l'impossibile. Ed è anche l'ultima beatitudine del Risorto: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno" (Gv 20,29).
Il Natale del Signore, ormai vicino, è sempre un'esperienza di fede. È l'invito rivolto a ciascuno a lasciarsi guidare dallo Spirito, a sciogliere le nostre resistenze ed entrare nel vortice di quell'«Eccomi» che ha sconvolto l'universo. L'«Eccomi» che il Figlio di Dio ha espresso dall'eternità e che ha realizzato "entrando nel mondo" (cf. Eb 10,5-10; II lettura); e l'«Eccomi» di Maria che ha reso possibile tutto ciò, dove il "sussulto" di Giovanni nel grembo della madre è preludio al sussulto dei credenti generati a vita nuova mediante lo "Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5).


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo gremb (Lc 1,42)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? (Lc 1,143) - (23/12/2018)
(vai al testo…)
 Benedetta tu fra le donne (Lc 1,42) - (20/12/2015)
(vai al testo…)
 Beata colei che ha creduto (Lc 1, 45) - (23/12/2012)
(vai al testo…)
 Ha guardato alla bassezza della sua serva (Lc 1,48) - (20/12/2009)
(vai al post "Il modello del nostro servizio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Beato chi crede al compimento della Parola (21/12/2018)
  Natale, noi tutti portatori di Dio (18/12/2015)
  Lì, dove fiorisce la gioia (21/12/2012)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 11.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2018)
  di Luigi Vari (VP 10.2015)
  di Marinella Perroni (VP 10.2012)
  di Claudio Arletti (VP 10.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

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