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venerdì 25 febbraio 2022

Vedere con occhio di misericordia


8a domenica del Tempo ordinario (C)
Siracide 27,4-7 • Salmo 91 • 1 Corinzi 15,54-58 • Luca 6,39-45
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

A conclusione del così detto "discorso della pianura", Gesù, dopo aver proposto ai suoi discepoli un amore di misericordia come quello del Padre, verso tutti, nemici compresi (cf. Lc 6,35-36), ci pone nella condizione di fare una verifica su noi stessi per poter essere in grado di guardare con la verità di Dio il nostro fratello: come è il nostro occhio, così è il nostro giudizio (cf. Lc 6,41-42).
Nelle parole di Gesù si coglie il giudizio su chi si ritiene guida di altri senza capacità di vedere, come i farisei, che sono ciechi perché convinti di vedere solamente con il metro della legge e la ferrea osservanza delle norme (cf. Lc 6,39). Un vedere senza cuore, senza misericordia.
Questa è la cecità fondamentale: non ritenersi bisognosi della misericordia del Padre ed essere convinti di vederci chiaro. Da qui la condanna di Gesù: "Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane" (Gv 9,41).
Allora possiamo vedere il nostro prossimo nella verità ed esporre eventualmente una nostra considerazione sul suo comportamento soltanto se il nostro cuore, e quindi il nostro sguardo, è pieno di misericordia, perché riconosciamo noi stessi bisognosi di misericordia. Se abbiamo sperimentato il perdono, e soprattutto siamo stati capaci di perdonare noi stessi, saremo in grado di perdonare a nostra volta gli altri; se avremo sperimentato la misericordia su noi stessi, potremo essere misericordiosi come il Padre. Dal nostro cuore rinnovato, infatti, uscirà, in sovrabbondanza, il bene che vi è stato coltivato. Diversamente uscirà menzogna, e probabilmente anch'essa in abbondanza (cf. Lc 6, 45).
"Ogni albero si riconosce dal suo frutto". Infatti, dall'albero di fico potranno venire solo fichi! (cf. Lc 6,44). Il problema è di che legno sono fatto. Il menzognero antico, il serpente dell'Eden, dall'albero della potenza di Dio ricavò per noi la morte. Ma dall'albero della Croce nacque la vita. Sempre legno è, ma sul legno della Croce c'era tutto il nostro peccato e tutta la misericordia di Dio.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene (Lc 6,45)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 L'uomo buono dal suo cuore trae fuori il bene (Lc 6,45) - (03/06/2019)
(vai al testo…)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  "Vedere" il fratello come lo vede il Padre (02/03/2019)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 2.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2019)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Ogni albero si riconosce dai frutti, di Bernadette Lopez, 2012)

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