4a domenica di Pasqua (C)
Atti 13,14.43-52 • Salmo 99 • Apocalisse 7,9.14b-17 • Giovanni 10,27-30
(Visualizza i brani delle Letture)
Appunti per l'omelia
Gesù viene interrotto dai suoi avversari che insistono perché dica "apertamente" di essere lui il Cristo e di non lasciarli "nell'incertezza". Ma Gesù rinfaccia la loro incredulità perché "non fanno parte delle sue pecore" (cf. Gv 1024-26).
Così Gesù risponde alle loro domande descrivendo semplicemente l'atteggiamento che le sue pecore debbono avere nei suoi confronti e cosa lui fa per loro.
È l'identikit del vero discepolo: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono" (Gv 10,27).
Ci sono alcuni verbi importanti in questo rapporto tutto speciale di Gesù e i "suoi". Le pecore "ascoltano", "seguono"; il pastore "le conosce". E quel che più coinvolge: "Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano" (Gv 10,28).
"Ascoltare" non è una semplice azione passiva, ma totale disponibilità a far proprie le parole ascoltate, un tutt'uno con la vita perché messe in pratica. Ascoltare è attuare con tutto noi stessi! Da questo "ascolto" nasce il "seguire", in una sequela libera e gioiosa.
La vita donata dal Figlio è garanzia di vita eterna, è legame indissolubile con Lui: "nessuno strapperà le pecore dalla sua mano". E qui Gesù rivela la vera ragione di questa mirabile unità, quella delle pecore col pastore. Esse sono nel Padre come il Figlio è nel Padre, Uno con Lui (cf. Gv 10, 29-30).
Questo è il destino di coloro che fanno parte delle sue pecore, un gregge non circoscritto, ma "una moltitudine immensa, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua", dove "l'Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita" (cf. Ap 7,9.14b-17; II lettura).
La missione dei discepoli è portare a tutti il dono della vita donataci da Gesù. Ci saranno persecuzioni, lotte , invidie, ma niente potrà fermare il flusso di vita nato dal cuore di Dio. Così è stato per Paolo, nonostante i suoi trascorsi negativi; lui chiamato a portare "la salvezza sino all'estremità della terra". Per questo, i discepoli, ora come allora, per la Parola annunciata ed accolta, sono "pieni di gioia e di Spirito Santo" (cf. At 13,14.43-52; I lettura).
-------------
Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Io e il Padre siamo una cosa sola (Gv 10,30)
(vai al testo…)
PDF formato A4, stampa f/r per A5:
Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
• Io do la vita eterna (Gv 10,28) - (12/05/2019)
(vai al testo)
• Le mie pecore ascoltano la mia voce (Gv 10,27) - (17/04/2016)
(vai al testo)
• Io conosco le mie pecore ed esse mi seguono (Gv 10,27) - (21/04/2013)
( vai al testo…)
• Le mie pecore ascoltano la mia voce (Gv 10,27) - (23/04/2010)
(vai al post "Ascoltare quella voce")
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• Nella "sua"mano (10/05/2019)
• Il mio nome è scritto sul palmo della sua mano (15/04/2016)
• Nell'unità del Padre e del Figlio (19/04/2013)
Commenti alla Parola:
• di Antonio Savone (VP 5.2022)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2019)
• di Luigi Vari (VP 3.2016)
• di Marinella Perroni (VP 3.2013)
• di Claudio Arletti (VP 3.2010)
• di Enzo Bianchi
• di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
• di Letture Patristiche della Domenica
(Illustrazione: "Ascoltano la mia voce", acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2014)
Nessun commento:
Posta un commento