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venerdì 15 luglio 2022

Il servizio che nasce dalla Parola accolta


16a domenica del Tempo ordinario (C)
Genesi 18,1-10 • Salmo 14 • Colossesi 1,24-28 • Luca 10,38-42
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Gesù con i suoi discepoli "erano in cammino" (cf. Lc 10,38) verso Gerusalemme dove si dovrà compiere il disegno del Padre sul Figlio Gesù. È il cammino che ogni discepolo è chiamato a percorrere. Domenica scorsa l'evangelista Luca ci ha proposto il cammino del samaritano che soccorre colui che è incappato nei briganti. È Gesù quel samaritano che in quel cammino ammaestra i discepoli. Ed in quel cammino si ferma ospite in casa delle sorelle Marta e Maria.
La parabola del buon samaritano mette a confronto sacerdote e levita che conoscono la Parola ma questa non spinge il loro cuore all'azione misericordiosa e il samaritano, apparentemente lontano dalla Parola, che sintonizza il suo cuore su ciò che la legge prescrive.
È sullo sfondo di questo atteggiamento nei confronti della Parola che l'evangelista Luca vuol portarci nel raccontare il comportamento di Marta e di Maria. Non tanto opporre due stati di vita al seguito del Maestro, uno più perfetto fatto da contemplativi aristocratici della vita cristiana e l'altro fatto da poveri esecutori del magistero apostolico mancanti di attitudini contemplative.
L'essere discepoli di Gesù comporta l'accoglienza della sua parola e da questa prendere le mosse per ogni azione nel metterla in pratica. Maria ha scelto la parte "buona", non quella "migliore" (come si usa tradurre), perché è l'unica necessaria. Marta non è una cattiva discepola, anzi, accogliendo Gesù attua concretamente quel servizio che la Parola ci spinge a fare. È piuttosto l'agitarsi ed il preoccuparsi nel nostro servizio che non ci fa cogliere la bellezza del servizio. Gesù non fa confronto tra l'ascolto e il servizio, ma tra le "molte cose" che ci procurano affanno e l' "una cosa" di cui c'è bisogno. Il centro non sono io col mio servizio e le mie opere buone, ma Gesù che ha riempito il mio cuore della sua pace e ha dato sapore al mio essere per gli altri.
Siamo chiamati quindi ad essere come il Maestro, che è tutto immerso nel suo rapporto col Padre e tutto rivolto ai fratelli suoi pronto a servirli fino al dono della vita. L'ospitalità, che sicuramente qualifica Marta in maniera esemplare, è resa gradita a Gesù da Maria perché, come il seme del seminatore, consente alla Parola di portare il suo frutto.
In realtà, la stessa radice "Mar" ("signora") dei nomi Marta e Maria ci può far intendere come la realtà di due facce di una stessa medaglia, perché è da questa accoglienza sincera della Parola che nasce il nostro amore al prossimo. E questo è l'amore gradito al Signore.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Signore, non ti importa nulla… Dille dunque che mi aiuti (Lc 10,40)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Maria ha scelto la parte migliore (Lc 10,42) - (21/07/2019)
(vai al testo)
 Marta lo ospitò (Lc 10,38) - (17/07/2016)
(vai al testo)
 Maria ha scelto la parte migliore (Lc 10,42) - (21/07/2013)
( vai al testo…)
 Tu ti affanni e ti agiti per molte cose (Lc 10,41) - (16/07/2010)
(vai al post "L'essenziale")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Far "casa" a Gesù (19/07/2019)
  Dio cerca amici che lo accolgano nel loro cuore (15/07/2016)
  L'anima del servizio (19/07/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 7.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2019)
  di Luigi Vari (VP 6.2016)
  di Marinella Perroni (VP 6.2013)
  di Claudio Arletti (VP 6.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione: Marta e Maria (bifronte), da www.martaemaria.it)

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