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venerdì 14 ottobre 2022

In attesa dello Sposo


29a domenica del Tempo ordinario (C)
Esodo 17,8-13 • Salmo 120 • 2 Timoteo 3,14-4,2 • Luca 18,1-8
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Io t'invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi; tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole. Custodiscimi come pupilla degli occhi, all'ombra delle tue ali nascondimi" (Sal 16,6.8). Così l'antifona d'ingresso di questa XXIX domenica del Tempo Ordinario (C), dove il tema principale è quello della preghiera.
Gesù stesso, infatti, nel vangelo proposto (cf. Lc 18,1-8) ricorda ai suoi discepoli la "necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai". La parabola che fa da sfondo è quella della vedova che trova giustizia soltanto per la sua insistenza nei confronti del giudice disonesto che "non teme Dio e non ha riguardo di alcuno". L'accento è posto, non sul giudice disonesto, ma sulla vedova che "continua a importunare".
La vedova è figura di chi ha perso tutto; anche lo sposo le è venuto a mancare e quindi ogni sostentamento ed ogni sicurezza. La vedova è figura della comunità dei discepoli a cui è stato tolto lo Sposo, non è più fisicamente accanto a lei. Lo Sposo Gesù, dopo la sua ascensione al cielo, attende di ricongiungersi con la sua sposa, la Chiesa (ed in lei tutta l'umanità). È una assenza-presenza che è sorretta esclusivamente dalla fede.
Noi siamo in attesa del ritorno dello Sposo. Ed è inquietante l'interrogativo che ci viene posto: "Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc 18,8). Allora occorre pregare sempre, senza stancarsi mai, certi che "chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato" (cf. Mt 10,22).
La nostra preghiera non è accumulo di parole, ma adesione totale del cuore a Colui che amiamo più di ogni altra cosa al mondo (Mt 10,37-39). E affinché le nostre preghiere vengano esaudite "prontamente" occorre che siano innestate nella volontà di Dio, che ha i suoi tempi e i suoi disegni. Progetti d'amore per ciascuno. Anche Gesù ha chiesto al Padre, nell'ora tremenda dell'agonia, di essere liberato dal bere quel "calice", ma non secondo la sua volontà, ma secondo la volontà del Padre: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).
Allora anche noi con le parole del Salmo, di fronte alle strettoie della quotidianità e della nostra condizione di precarietà, ci rivolgiamo al Padre: "Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. … Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita, da ora e per sempre" (cf. Sal 120; Salmo responsoriale).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (Lc 18,8)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Necessità di pregare sempre, senza stancarsi (cf Lc 18,1) - (20/10/2019)
(vai al testo)
 È necessario pregare sempre (cf Lc 18,1) - (16/10/2016)
(vai al testo)
 L'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona (2Tm 3,17) - (20/10/2013)
( vai al testo…)
 Annuncia la Parola (2Tm 4,2) - (15/10/2010)
(vai al post "Annuncio e preghiera")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Fede e Preghiera (18/10/2019)
  La preghiera: il respiro della vita (14/10/2016)
  La perseveranza nella preghiera (18/10/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 9.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 9.2019)
  di Cettina Militello (VP 8.2016)
  di Marinella Perroni (VP 8.2013)
  di Claudio Arletti (VP 8.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione: La vedova e il giudice iniquo, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, ottobre 2019)

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