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venerdì 5 maggio 2023

Superare ogni turbamento


5a domenica di Pasqua (A)
Atti 6,1-7 • Salmo 32 • 1 Pietro 2,4-9 • Giovanni 14,1-12
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me" (Gv 14,1). Il turbamento che assale i discepoli è il turbamento di chi è nell'incertezza, nel rischio di rimanere solo. Gesù ha appena lavato i piedi ai discepoli nello sconcerto di Pietro e sicuramente anche degli altri; ha annunciato il tradimento di Giuda; sta dando l'ultimo saluto… È un turbamento comprensibile. Tuttavia Gesù li invita ad avere fede, a non lasciarsi prendere dallo sconforto, dal turbamento. È la fede in quel Dio che Gesù ci ha rivelato essere Padre. Ce lo dice Lui che conosce la nostra esperienza: "abbiate fede anche in me".
È in crisi anche per noi, oggi, la relazione con Lui e con il Padre, in questo nostro tempo in cui le relazioni reali hanno ceduto il posto a quelle virtuali. E non possiamo "toccare" con la nostra carne questa relazione, quando invece dovremmo gettarvisi dentro con tutto noi stessi.
Allora è la relazione con il Padre e con il Figlio, in un abbandono reale, esistenzialmente presente nel nostro intimo, che rende il nostro cuore capace di superare il turbamento per il peso del nostro passato, dell'affanno del presente e per l'incertezza del futuro.
Il posto che Gesù ci ha preparato è nel seno della Trinità. Un posto che si inizia ad abitare già da quaggiù dove possiamo sperimentare, con Lui ed in Lui, relazioni vere con i fratelli con i quali facciamo il nostro tratto di strada in questa vita. Lui, Gesù, il Figlio, è la Via che ci conduce al Padre.
Stare con Lui, anche nell'ora della prova, nel momento del turbamento, è sperimentare che si è nel cuore del Padre. Il Figlio Gesù, infatti, è nel Padre e il Padre è in Lui: chi vede il Figlio vede anche il Padre e le opere che il Figlio compie sono le stesse opere del Padre. Come possiamo, allora, nella nostra poca e superficiale esperienza di fede e di adesione al Figlio, chiedere, come Filippo, di mostrarci direttamente il Padre (cf. Gv 14,8-11), dimenticando che nessuno va al Padre se non per il Figlio Gesù (cf Gv 14,6)?
Allora l'intimità con Gesù è la garanzia per l'intimità con il Padre che è il nostro destino, immersi nello Spirito in cui c'è pace, gioia e ogni beatitudine.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Signore, mostraci il Padre e ci basta (Gv 14,8)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
Chi ha visto me, ha visto il Padre (Gv 14,9) - (10/05/2020)
(vai al testo)
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me (Gv 14,1) - (14/05/2017)
(vai al testo)
Vado a prepararvi un posto (Gv 14,2) - (18/05/2014)
(vai al testo)
Vado a prepararvi un posto (Gv 14,2) - (22/05/2011)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  "Vedere" Dio come Padre (08/05/2020)
  Gesù, la strada che ci porta a Dio: Guardare Gesù è capire Dio! (12/05/2017)
  Gesù, l'unica Via (16/05/2014)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 5.2023)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2020)
  di Cettina Militello (VP 4.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 4.2014)
  di Marinella Perroni (VP 4.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Io sono la via, la verità e la vita, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, maggio 2020)

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