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venerdì 23 febbraio 2024

In cammino alla luce della Parola


2a domenica di Quaresima (B)
Genesi 22, 1-2.9a.1 0-13.15-18 • Salmo 115 • Romani 8,31b-34 • Marco 9,2-10
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia


Dal deserto al monte, dalla tentazione alla trasfigurazione. Gesù, con i suoi tre discepoli più intimi, salì su "un alto monte" e "fu trasfigurato davanti a loro".
Il testo di Marco segue il primo annuncio della passione di Gesù (cf. Mc 8,31-33) e quello della croce cui anche i discepoli sono chiamati (cf. Mc 8,34-38).
In questo tempo quaresimale la liturgia ci propone il cammino che ci porta al culmine della vita di Gesù di Nazaret: la sua morte in croce e la sua risurrezione.
L'offerta della vita del Figlio di Dio, simboleggiata dall'offerta del figlio Isacco da parte di Abramo (cf. Gn 22,1 seg.; I lettura), è la manifestazione dell'amore del Padre, "che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi" (cf. Rm 8,32; II lettura).
Il Padre parla come al battesimo al Giordano e proclama: "Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo" (Mc 9,7).
All'annuncio drammatico della passione i discepoli sono sconvolti. Ma questa non è la fine né la tragica conseguenza di un fallimento, ma l'inizio, la porta d'accesso, per una nuova vita, alla vita di Dio. È l'espressione di un amore consumato fino alla fine e che ci spalanca verso un orizzonte di luce, di "vesti splendenti, bianchissime".
Gesù, scrive l'evangelista, "fu trasfigurato". Non è lui il protagonista di questa trasfigurazione; non si tratta di una azione umana ("nessun lavandaio…"), né opera di Gesù. È il riflesso della sua divinità che viene dal suo essere Figlio. Quella luce manifesta ciò che Gesù è in verità, nella sua più profonda identità. È come se, per un attimo, si fosse alzato il velo.
Dalla nube che li avvolge esce una voce: "Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo". È una luce che non abbaglia o incanta, come quella degli idoli, ma una luce che ci indica un cammino e ci invita a percorrerlo. Tutto il contrario di ciò che vorrebbe Pietro, volendo costruire tre capanne, per fermarsi lì. Ma l'ascolto del Figlio amato ci fa uscire da capanne statiche e ci mette in cammino. E nel cammino iniziamo a comprendere. Ed è un ascolto che si concretizza in un cammino alla luce della Parola, quale "lampada per i miei passi, luce sul mio cammino" (cf. Sal 118,105).
Si cammina, si scende dal monte, pur non comprendendo tutto, continuando a chiederci "cosa volesse dire risorgere dai morti" (Mc 9,10). Lo scopriremo poi, quando sarà il momento, e diventeremo anche noi "testimoni della risurrezione", se saremo disposti ad accogliere la Parola, a lasciarci abitare da essa fino a diventare anche noi riflesso della luce del Figlio amato.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Le sue vesti divennero splendenti (Mc 9,3)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Questi è il figlio mio, l'amato: ascoltatelo (Mc 9,7) - (28/02/2021)
(vai al testo…)
 Questi è il figlio mio, l'amato: ascoltatelo (Mc 9,7) - (25/02/2018)
(vai al testo…)
 Rabbì, è bello per noi essere qui (Mc 9,5) - (01/03/2015)
(vai al testo…)
 Fu trasfigurato davanti a loro (Mc 9,2) - (04/03/2012)
( vai al testo…)
 Dio ha dato il proprio Figlio per noi tutti (Rm 8,32) - (08/03/2009)
(vai al post "Dalla morte, la vita")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Accogliere la Parola è farsi servi (26/02/2021)
  L'amore di Dio nel dono del Figlio (23/02/2018)
  Nell'ascolto ci si scopre "figli" e "fratelli" (28/02/2015)
  Il dolore trasformato in amore (02/03/2012)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 2.2024)
  di Antonio Savone (VP 2.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 2.2018)
  di Luigi Vari (VP 2.2015)
  di Marinella Perroni (VP 2.2012)
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  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

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