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venerdì 11 dicembre 2020

Voce di Colui che è la Parola


3a domenica di Avvento (B)
Isaia 61,1-2.10-11 • Salmo Lc 1,46-50.53-54 • 1Tessalonicesi 5,16-24• Giovanni 1,6-8.19-2
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino!" (Fil 4,4.5; antifona d'ingresso). È l'invito che la liturgia di questa terza domenica di Avvento ci rivolge: essere sempre lieti, come ci ripete Paolo (cf. 1Ts 5,16; II lettura).
Essere nella gioia perché si realizza per noi ora la profezia di Isaia, quella stessa che Gesù ha fatto sua nella sinagoga a Nazaret: "Oggi si è compiuta questa Scrittura" (Lc 4,21) e cioè: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi" (Lc 4,18). È la gioia che deriva dal lieto annuncio rivolto ai miseri, agli umili, ai poveri, dove le piaghe dei loro cuori spezzati sono fasciate, dove è ridata la libertà a chi è in schiavitù (cf. Is 61,1).
È una gioia però che ci viene dall'essere con il Signore (cf. Fil 4,4), in un atteggiamento ininterrotto di vicinanza con Lui nella preghiera, in un continuo rendimento di grazie, attenti a non spegnere lo Spirito che ci è donato, comportandoci in maniera degna del dono ricevuto (cf. 1Ts 5,16-22).
Il Signore è vicino! Ce ne dà testimonianza l'austero Giovanni, il battezzatore: un uomo mandato da Dio come testimone della luce che deve sconfiggere le tenebre di questo mondo (cf. Gv 1,6-7): "Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce" (Gv 1,6-7).
Giovanni è il testimone che è cosciente del suo essere "mandato", di non essere lui il Cristo né il profeta, di essere piuttosto semplicemente "voce" di Colui che è la "Parola".
La voce: veicolo che manifesta la parola. Senza questa - parola resa comprensibile ed accolta - la voce è semplice suono.
Ogni annunciatore della buona notizia di Gesù ha la responsabilità di non indirizzare a sé coloro che ascoltano, ma a colui per conto del quale egli parla. Da come ognuno declina la propria voce (immagine che simboleggia la qualità della nostra testimonianza), rende comprensibile la Parola, il suo significato, la sua valenza per la nostra vita. Ogni discepolo del Maestro è mandato a dare testimonianza alla luce, è rivestito pure lui degli stessi doni di Colui che lo manda e può dire anche lui, senza attribuire nulla a sé: "lo spirito del Signore è sopra di me…", e poter esultare in Lui, come Maria, perché Lui ha guardato all'umiltà del suo servo. Certi, per la promessa di Gesù, che la sua pace ci rende santi interamente ed irreprensibili nell'attesa della sua venuta (cf. 1Ts 5,23-24).
In questo nostro "nulla" radicato nel "tutto" di Dio sta la radice e il fondamento della nostra gioia, del nostro essere sempre lieti nel Signore.
E la gioia dell'incontro è piena!

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Venne un uomo mandato da Dio (Gv 1,6)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Venne un uomo mandato da Dio (Gv 1,6) - (17/12/2017)
(vai al testo…)
 Giovanni venne come testimone (Gv 1,7) - (14/12/2014)
(vai al testo…)
 Mi ha mandato a portare il lieto annuncio (Is 61,1) - (11/12/2011)
(vai al testo…)
 In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete (Gv 1,26) - (12/12/2008)
(vai al post "Lo sconosciuto")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  La gioia di incontrare Colui che ci libera da ogni schiavitù (15/12/2017)
  Essere testimoni della luce (12/12/2014)
  La gioia di essere testimoni (09/12/2011)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 11.2020)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2017)
  di Luigi Vari (VP 10.2014)
  di Marinella Perroni (VP 10.2011)
  di Claudio Arletti (VP 11.2008)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Voce che grida nel deserto, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, dicembre 2016)

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