Solennità di Tutti i Santi
Apocalisse 7,2-4.9-14 • Salmo 23 • 1 Giovanni 3,1-3 • Matteo 5,1-12a
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Appunti per l'omelia
La solennità di tutti i Santi ci invita alla contemplazione di quella "moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni lingua, popolo e nazione", di cui parla il libro dell'Apocalisse nella prima lettura (cf. Ap 7,9).
La nostra fede ci svela la grande verità della Comunione dei Santi, di cui tutti, in cielo e in terra, facciamo parte. È descritta una moltitudine "immensa", non infinita che non si possa calcolare. Non una folla grande che nessuno riesce a contare, ma che nessuno può contare. Perché la realtà profonda e ultima della santità la conosce solo Dio e solo Lui ne conosce la dimensione.
Questa santità, non solo della Chiesa, ma anche di quella della comunità dei fedeli a cui apparteniamo, non ci è dato di definirla o di valutarla, ma è oggetto della nostra fede. È molto facile per noi constatare l'evidenza del peccato e siamo sempre tentati di puntare il dito sulle persone. Ma è più difficile discernere la santità della comunità e credere che già qui e ora viviamo il mistero della Comunione dei Santi.
San Giovanni nella seconda lettura ci dice chiaramente che noi siamo realmente figli di Dio, già fin d'ora, anche se "ciò che saremo non è ancora stato rivelato. Sappiamo però che saremo simili a Lui, perché lo vedremo così come Egli è" (cf. 1Gv 3,1-3).
Allora, se denunciamo il peccato senza credere alla santità che già c'è, non abbiamo compreso appieno il mistero della Chiesa, che sulla terra e in cielo è una comunità di santi peccatori per condizione e santi per vocazione.
Le beatitudini che abbiamo ascoltato nel vangelo (cf. Mt 5,1-12a) sono una grande contemplazione dei figli di Dio e non una raccolta di norme e di doveri morali: sono una "beatitudine", non comandamenti. Sono una parola di speranza per tutti, di consolazione per i miti, per chi piange, per chi è perseguitato, per gli operatori di pace. È la comunione con Dio che si fa vicino a noi e ci affranca da ogni solitudine, ci dà forza e ci consola.
Questo già fin d'ora, se viviamo questa beatitudine non individualmente, ma in comunione gli uni con gli altri, per essere comunità viva, Chiesa che testimonia il Risorto.
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Vedi anche:
Parola-sintesi a suo tempo pubblicate:
• Gesù si mise a parlare e insegnava loro (Mt 5,2) (1° novembre 2023) (vai al testo)
• Beati i poveri in spirito (Mt 5,3) (1° novembre 2020) (vai al testo)
• Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (Mt 5,12) (1° novembre 2019) (vai al testo)
• Beati i poveri in spirito (Mt 5,3) (1° novembre 2018) (vai al testo)
• Gesù si mise a parlare e insegnava loro (Mt 5,2) (1° novembre 2017) (vai al testo)
• Beati i misericordiosi (Mt 5,7) (1° novembre 2016) (vai al testo)
• Beati i poveri in spirito ( Mt 5,3) (1° novembre 2015) (vai al testo…)
• Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ( Mt 5,7) (1° novembre 2014) (vai al testo…)
• Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio ( Mt 5,8) (1° novembre 2013) (vai al testo…)
• Rallegratevi ed esultate, grande è la vostra ricompensa nei cieli (Mt 5,12) - (31/10/2008)
(vai al post "La promessa della gioia piena")
Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
• Farsi santi nell'amore al prossimo (31/10/2022)
• Partecipare alla santità di Dio (31/10/2021)
• Un popolo in cammino verso la pienezza della vita (30/10/2020)
• I santi della porta accanto (30/10/2019)
• Felicità, meta irraggiungibile? (31/10/2018)
• Le Beatitudini, il cuore del Vangelo: il desiderio prepotente di un mondo totalmente diverso (31/10/2017)
• Come farsi santi? (31/10/2016)
• Nelle Beatitudini la regola della santità (30/10/2015)
• La santità è innamorata dell'oggi (30/10/2014)
• Ciò che sta più a cuore a Dio: la nostra felicità! (31/10/2013)
• La gioia del Cielo (31/10/2012)
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