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venerdì 23 ottobre 2020

Due amori, un solo amore


30a domenica del Tempo ordinario (A)
Esodo 22,20-26 • Salmo 17 • 1 Tessalonicesi 1,1-5c-10 • Matteo 22,34-40
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

I rabbini avevano raccolto la legge di Mosè in 613 comandamenti: 365 in forma negativa ("non devi"), tanti quanti i giorni dell'anno; 248, in forma positiva ("devi"), tanti quanti le membra del corpo umano come si pensava allora.
Con questi numeri si voleva indicare simbolicamente che l'uomo in tutta la sua persona, esistenza ed attività, deve essere proteso verso Dio, pronto ad attuare la sua volontà espressa nella Legge. Nella serie interminabile dei precetti i maestri ebrei cercavano anche di individuarne uno che li riassumesse tutti: il famoso maestro Hillel, di poco anteriore a Gesù, aveva sintetizzato il contenuto della Legge nel «Non fare al prossimo tutto ciò che è odioso a te...».
Gesù richiama due testi della legge di Mosè: Dt 6,5 e Lv 19,18. Il primo fa parte della celebre professione di fede che gli ebrei ancora oggi recitano più volte al giorno: «Ascolta, Israele… Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze». Il cuore, l'anima, la mente non designano tre facoltà differenti, ma l'uomo intero secondo dimensioni diverse: il cuore è il centro profondo della persona, dove nascono affetti e decisioni, l'anima indica l'esistenza permeata dal soffio vitale, la mente esprime l'attività intellettuale.
Tutta la realtà dell'uomo è chiamata ad incentrarsi in modo esclusivo in Dio.
A questo punto Gesù aggiunge il secondo testo, che lega strettamente l'amore di Dio all'amore del prossimo: questo comandamento è "secondo", ma "simile al primo": «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Il primo non sta in piedi senza il secondo: sei sicuro di amare Dio con tutto il cuore, se ami il prossimo come te stesso.
Il credente non è diviso fra i doveri verso Dio (culto, preghiera, osservanza del sabato...) e il comportamento nella vita familiare e sociale. Se le varie forme del rapporto col prossimo (cf. Es 22,20-26; I lettura) sono vissute nell'amore, la relazione con Dio cresce.
L'altro è semplicemente e sempre un fratello: non un muro fra me e Dio, ma una porta aperta, una via diretta a Dio. Non di rado, invece, pensiamo a Dio come antagonista dell'uomo.

Nell'unità inscindibile che Gesù opera fra i due comandamenti si coglie la novità evangelica: «Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti».
È facile il richiamo alla "regola d'oro" del discorso della montagna: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti» (Mt 7,12).
Gesù dà compimento alla legge di Mosè, semplificandola e unificandola nel comandamento dell'amore, ma la sua novità e originalità va oltre: sta soprattutto nel fatto che nessuno l'ha vissuto così perfettamente come Lui.
Amare, per il cristiano, significa imitare Lui più che osservare un comandamento, fino al punto di fare come il Padre, che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni…: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (cf. Mt 5,43-48). La novità sta anche nel fatto che tale amore ci è comunicato dal Padre e dal Figlio con il dono del loro Spirito.
L'Eucaristia, poi, è memoria e presenza dell'amore, che Gesù ha vissuto in modo supremo nella Pasqua: da qui attingiamo la medesima capacità d'amare. L'Eucaristia è Gesù, "pane spezzato" per l'intera umanità.
Come Lui, con la forza dello Spirito, anche noi possiamo essere "pane spezzato" per gli altri. Le nostre comunità sono chiamate a diventare luoghi in cui «la spiritualità missionaria, che è comunione intima col Cristo, si pone in stretto rapporto con la spiritualità eucaristica ... Comunità che restano aperte alla voce dello Spirito e alle necessità dell'umanità; comunità dove i credenti non esitano a farsi "pane spezzato per la vita del mondo"» (Giovanni Paolo II).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Amerai il Signore tuo Dio... e amerai il tuo prossimo (Mt 22,37.39)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Amerai il Signore tuo Dio... e amerai il tuo prossimo (Mt 22,37.39) - (29/10/2017)
(vai al testo)
 Maestro, qual è il grande comandamento? (Mt 22,36) - (26/10/2014)
(vai al testo…)
 Maestro, qual è il grande comandamento? (Mt 22,36) - (23/10/2011)
(vai al testo…)
 Qual è il più grande comandamento della legge? (Mt 22,36) - (24/10/2008)
(vai al post "Essere amore")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  «Amerai…», perché l'amore è la legge della vita (27/10/2017)
  La "via" per amare Dio (24/10/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 9.2020)
  di Cettina Militello (VP 9.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 9.2014)
  di Marinella Perroni (VP 9.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

Vedi anche il post:
  L'amore, fonte della missione (23/10/2011)

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