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venerdì 20 novembre 2020

Un Re da amare nei più piccoli


34a domenica del Tempo ordinario (A)
Solennità di Cristo Re dell'Universo
Ezechiele 34,11-12.15-17 • Salmo 22 • 1 Corinzi 15,20-26.28 • Matteo 25,31-46
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Gesù «verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine», proclamiamo ogni Domenica nel Credo. L' "affresco" grandioso e impressionante descritto nel Vangelo lo presenta come "Figlio dell'uomo" e "Re". Tutti, giusti e reprobi, lo riconoscono "Signore".
Proprio mentre si accinge ad affrontare la "sconfitta" della morte, Gesù annuncia un futuro di gloria e fissa un appuntamento a tutti i popoli della storia: «Davanti a Lui verranno radunati tutti i popoli».
Il "criterio" del giudizio, tuttavia, è sorprendente: è l'amore concreto a Lui, presentatosi "in incognito" dietro il volto dei fratelli bisognosi. Gesù si è fatto solidale con tutti, specialmente con i sofferenti, fino a condividere l'esperienza del dolore e della morte: nella condizione di risorto non si è allontanato da loro. È Lui che riceve il mio atto di accoglienza o di rifiuto nei confronti del fratello bisognoso.

Ciò che do al fratello lo do realmente a Gesù: «Con l'Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo» (Gaudium et Spes, 22). Questo intimo legame con ogni persona le conferisce una dignità permanente e qualunque gesto in suo favore acquista un valore prezioso. In questa luce, il fratello da "beneficato" diventa "benefattore", perché dona Dio, è un luogo privilegiato d'incontro con Lui.
L'elenco delle opere di misericordia è esemplificativo: la lista si può arricchire quanto diverse e imprevedibili sono le povertà e le necessità.
È bello notare che gli interventi richiesti da Gesù sono a misura delle nostre forze. Gesù non dice: «…ero malato e mi avete guarito; …ero carcerato e mi avete liberato», ma «…mi avete visitato». Per condividere è sufficiente un cuore aperto e compassionevole. Quelli che Gesù evidenzia non sono grandi gesti, ma gesti potenti, perché fanno vivere, perché nascono da chi ha lo stesso sguardo di Dio.
L'accusa del Signore contro i reprobi non è di avere "oppresso" i poveri, ma di essere rimasti chiusi nel disimpegno. Non basta essere buoni solo interiormente e dire: io non faccio nulla di male. Non impegnarsi per il bene comune, per chi ha fame o patisce ingiustizia, stare a guardare, è già farsi complici del male, della corruzione, del peccato sociale.
La "ricompensa" anche è speciale: i "benedetti" sono accolti nel "Regno", nella "vita eterna".

Sapere che il Cristo, nostro Re, si identifica con i "più piccoli" dà carica e gioia, ma interpella il nostro rapporto, di singoli e di comunità, con i fratelli incontrati quotidianamente e con la massa dei poveri del Terzo Mondo che bussano alla nostra porta. È in tale accoglienza concreta che possiamo verificare quanto sia autentico il nostro incontro con Gesù nella Parola e nei Sacramenti: non è un altro Gesù colui che si fa visibile nel volto dei poveri.
Madre Teresa di Calcutta racconta: «Una sera trovai un uomo in fin di vita, lo portai nella nostra casa. Dopo le prime cure mi disse: "Sono vissuto come una bestia, perché vuoi farmi morire come un uomo?". Gli risposi: "Il tuo volto è il volto di Gesù"».
Ed invitava a contare con le cinque dita della mano nel pronunciare queste due espressioni: «Io faccio tutto per Gesù» e «Lo avete fatto a me».

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
L'avete fatto a me (Mt 25,40)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 L'avete fatto a me (Mt 25,40) - (26/11/2017)
(vai al testo)
 Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi (Mt 25,34) - (23/11/2014)
(vai al testo)
 Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi (Mt 25,34) - (20/11/2011)
(vai al testo…)
 Ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Mt 25,40) - (21/11/2008)
(vai al post "L'avete fatto a me")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore (24/11/2017)
  Il giudizio ultimo: l'amore verso i bisognosi (21/11/2014)
  Regnare è Servire! (18/11/2011)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 10.2020)
  di Cettina Militello (VP 10.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 10.2014)
  di Marinella Perroni (VP 10.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: L'avete fatto a me, di Bernadette Lopez, 2015)

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