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venerdì 6 settembre 2024

Ricreati dal "dito di Dio"


23a domenica del Tempo Ordinario (B)
Isaia 35,4-7 • Salmo 145 • Giacomo 2,1-5 • Marco 7,31-37
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

"Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio… Egli viene a salvarvi… Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi… Il suolo riarso diventerà sorgenti d'acqua" (cf. Is 35,4-7; I lettura).
La profezia di Isaia si compie in Gesù di Nazaret, che, facendo bene ogni cosa, "fa udire i sordi e fa parlare i muti" (cf. Mc 7,37).
Siamo in territorio pagano, nei pressi di Tiro e Sidone, Gesù si fa presente non più solo "alle pecore perdute della casa di Israele" (cf. Mt 15,24), ma a tutti, perché "tutti" possano incontrare l'amore di Dio, la tenerezza del Padre.
L'amore fraterno e la loro fede spinge alcuni a presentare a Gesù un sordomuto perché imponga la mano su di lui. Atto che Gesù avrebbe potuto fare, come già altre volte. Ora però la scena si svolge "in disparte, lontano dalla folla". È un momento di intimità e di delicatezza. L'incontro è particolare: lo sguardo del sordomuto può fissare solo lo sguardo del suo guaritore, come lo sguardo di Gesù può fissare negli occhi colui che ha preso in disparte. Ma non solo. È un contatto fisico quello che avviene: "Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua" (Mc 7,33). Il Padre in Gesù, nel suo farsi "carne", prende su di sé tutta la nostra infermità.
Gesù "guardando verso il cielo, emise un sospiro e gli disse «Effatà», «Apriti!»" (Mc 7,34). Quel profondo respiro che Gesù emette, dopo aver alzato gli occhio al cielo, vuole esprimerci tutta la fatica di portare il dolore altrui, farlo proprio per redimerlo. È lo stesso sospiro che Gesù emette sulla croce, portando su di sé il peso del peccato dell'umanità.
"Apriti!". Ora puoi ascoltare e parlare! Il Dio della vita ti dà la capacità e la possibilità di ascoltare la sua Parola e di testimoniarla con la parola e con la vita. È una nuova creazione: "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona" (Gen 1,31) - "Ha fatto bene ogni cosa" (Mc 7,37).
Ad ognuno di noi, al nostro battesimo, è stato fatto questo segno: ci hanno toccato gli orecchi e la bocca. Il "dito di Gesù" ci ha toccato. Il "dito di Dio", che è lo Spirito Santo, ci ha resi capaci di relazione vera, quali fratelli e sorelle, figli e figlie, in Gesù, dello stesso Padre, perché con Lui e in Lui, viviamo per una fraternità vera e sincera con tutti, singoli, famiglie, comunità e popoli.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti (Mc 7,37)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:



Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Effatà, cioè: apriti! (Mc 7,34) - (05/09/2021)
(vai al testo…)
 Gesù fa udire i sordi e fa parlare i muti (Mc 7,37) - (09/09/2018)
(vai al testo…)
 Gesù lo prese in disparte (Mc 7,33) - (06/09/2015)
(vai al testo…)
 Gesù gli disse: "Apriti!" (Mc 7,34) - (09/09/2012)
(vai al testo…)
 Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo? (Gc 2,5) - (30/08/2009)
(vai al post "I poveri, predilezione di Dio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Uscire dall'isolamento, siamo fratelli (03/09/2021)
  Lasciarsi portare fuori di noi (07/09/2018)
  Un cuore che ascolta! (04/09/2015)
  Saper "ascoltare" per poter "parlare" (07/09/2012)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 8.2024)
  di Antonio Savone (VP 8.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2018)
  di Luigi Vari (VP 7.2015)
  di Marinella Perroni (VP 7.2012)
  di Claudio Arletti (VP 8.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: Effatà, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, settembre 2018)

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