3a domenica di Pasqua (C)
Atti 5,27b-32.40b-41 • Salmo 29 • Apocalisse 5,11-14 • Giovanni 21,1-19
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Appunti per l'omelia
"Io vado a pescare", dice Pietro. E gli altri che lo seguono (cf. Gv 21,3). Sono in sette, numero simbolico di una comunità completa, che si ritrova ad affrontare la vita senza il Maestro. Ma come è possibile ritornare alla vita ordinaria? Avevano ricevuto il mandato di andare ad annunciare a tutti la novità che il Signore è risorto e che sarebbe stato con noi sempre. La fede nella risurrezione, anche per i cristiano di oggi, è una illusione religiosa? Le nostre comunità fanno esperienza del Signore risorto presente ed operante in mezzo a noi?
Gesù si presenta anche oggi, come in riva al lago di Tiberiade, e non sempre riusciamo a cogliere immediatamente la sua presenza. Non si presenta a noi con segni straordinari, ma con la semplice e familiare richiesta concreta di qualcosa da mangiare (cf. Gv 21,5).
Fidarsi del Signore significa gettare realmente la rete per la pesca, nonostante quella notte i discepoli non avessero preso nulla. Una rete piena di pesci, una rete che non si spezza; segno del mandato missionario rivolto a tutte le genti: "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20,21).
"È il Signore!" (Gv 21,7). È Lui che spezza il pane per noi e con noi, quando facciamo memoria di Lui per poi tornare alla realtà della nostra vita quotidiana, sostenuti da quel pane che è Lui stesso e che ci fa fratelli. Solo nell'amore, infatti, possiamo fare esperienza del Risorto vivo in mezzo a noi. A Pietro Gesù chiede per tre volte se lo ama, se gli vuol bene (quasi a compensare il triplice rinnegamento), per potergli affidare la missione di pascere il suo gregge, in una sequela fino al dono della vita.
A ciascuno di noi viene offerta la possibilità di sperimentare il perdono per le nostre colpe e di aprirci alla vita avvenire nella fede sincera che il Signore risorto è sempre con noi.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Simone, figlio di Giovanni mi ami più di costoro? (Gv 21,15)
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PDF formato A4, stampa f/r per A5:
Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
• È il Signore! (Gv 21,7) - (05/05/2019)
(vai al testo)
• È il Signore! (Gv 21,7) - (10/04/2016)
(vai al testo)
• Simone, mi ami? (Gv 21,16) - (14/04/2013)
( vai al testo…)
• Signore, tu sai che ti voglio bene (Gv 21,17) - (16/04/2010)
(vai al post "Il primato dell'amore")
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• Una parola che "ricostruisce" (03/05/2019)
• Mi vuoi bene? (08/04/2016)
• L'amore al di sopra di tutto! (12/04/2013)
Commenti alla Parola:
• di Antonio Savone (VP 5.2022)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2019)
• di Luigi Vari (VP 3.2016)
• di Marinella Perroni (VP 3.2013)
• di Claudio Arletti (VP 3.2010)
• di Enzo Bianchi
• di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
• di Letture Patristiche della Domenica
(Immagine: Prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce, di Bernadette Lopez, 2014)