4a domenica di Quaresima (C)
Giosuè 5,9a.10-12 • Salmo 33 • 2 Corinzi 5,17-21 • Luca 15,1-3.11-32
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Appunti per l'omelia
E davanti alle mormorazioni dei farisei e degli scribi che avevano da ridire perché Gesù "accoglie i peccatori e mangia con loro", Gesù a loro, che si ritenevano giusti ed osservanti della Legge, racconta la parabola del padre e dei due figli (cf. Lc 15,1-13.11-12).
Abbiamo davanti a noi la scena di un padre, che sconvolge tutto il nostro modo di rapportarci con Dio, e due figli, uno scapestrato e l'altro ragazzo per bene.
Nessuno dei due figli ha capito il padre, ed è in ciascuno dei due che anche noi possiamo identificarci.
Il figlio più giovane, chiedendo "la parte di patrimonio che gli spetta", di fatto uccide già da vivo il padre.
Il figlio maggiore rifiuta di entrare in casa con un padre che potremmo definire "capriccioso", che ama le feste e fa preferenza tra i suoi figli.
Il padre invece è accoglienza pura, misericordia estrema, è uno che si compromette fino in fondo. Col figlio scapestrato, quando lo vede la lontano (quindi lo sta aspettando), "ha compassione, gli corre incontro, gli si getta al colle e lo bacia". Ed è festa! Col figlio che ha sempre obbedito, che è uno pieno di invidia e crede che a lui spettino tutte queste manifestazioni di festa, e non vuole entrare in casa. Ma il padre esce a supplicarlo.
Il Padre esce dal suo Paradiso e scende, nel Figlio, a supplicarci di entrare in casa. In quella casa dove si fa festa, non perché si è "bravi", osservanti, ma perché si è riconciliati, perché da morti siamo ritornati in vita e da persi ad essere ritrovati.
È dal Padre che impariamo ad essere figli, nel Figlio Gesù formando con Lui un solo corpo.
Seguendo Gesù e vivendo il suo vangelo, possiamo, con l'auto dello Spirito, imparare ad "essere misericordiosi come il Padre è misericordioso" (Lc 6,36). Impariamo ad essere figli e ad essere fratelli.
Non sono le nostre opere che ci salvano, ma è l'amore del Padre che nel dono del Figlio, per mezzo dello Spirito, è stato riversato nei nostri cuori.
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Vedi anche: Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza): Era perduto ed è stato ritrovato (Lc 15,32) (vai al testo…)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
• Si alzò e tornò da suo padre (Lc 15,20) - (27/03/2022)
(vai al testo)
• Suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro (Lc 15,20) - (31/03/2019)
(vai al testo)
• E cominciarono a far festa (Lc 15,24) - (06/03/2016)
(vai al testo)
• l Padre lo vide, ebbe compassione e gli corse incontro (Lc 15,20) - (10/03/2013)
( vai al testo…)
• Era perduto ed è stato ritrovato (Lc 15,24) - (12/03/2010) (vai al post "L'abbraccio della riconciliazione")
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• La gioia piena di figli riconciliati (25/03/2022)
• Essere "figlio"... più forte di ogni cosa (29/03/2019)
• Le intime fibre del cuore del Padre (04/03/2016)
• La gioia di essere perdonati ed accolti (08/03/2013)
Commenti alla Parola:
• di Goffredo Boselli (VP 3.2025)
• di Antonio Savone (VP 3.2022)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2019)
• di Luigi Vari (VP 2.2016)
• di Marinella Perroni (VP 2.2013)
• di Claudio Arletti (VP 2.2010)
• di Enzo Bianchi
(Immagine: L'abbraccio del Padre, G. Trevisan, La Domenica 30 marzo 2025)
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