L'invito del papa per una "ascesi quaresimale" legata all' "itinerario sinodale" è più che mai attuale. Vivere bene la Quaresima per fare un serio cammino sinodale è quanto mai essenziale, per impratichirci in questo processo di sinodalità in cui siamo chiamati a percorrere.
Allora l'invito a vivere "una particolare esperienza di ascesi" per "salire su un alto monte con Gesù", per uscire dai lunghi di sempre in cui viviamo "un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso". E l'invito è preciso: "lasciarci condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità".
È "un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna". È il cammino in salita sul monte Tabor, sul monte della Trasfigurazione.
Il paragone tra questa ascesi, nello sforzo di arrivare in cime alla montagna, e il cammino sinodale è alquanto significativo. "Ci fa bene riflettere - scrive il papa – su questa relazione che esiste tra l'ascesi quaresimale e l'esperienza sinodale".
È senz'altro un'esperienza nuova, che non sempre (o raramente) abbiamo intrapreso.
È iniziato un processo nuovo, personale, pastorale ed ecclesiale. Un processo che ribalta i nostri abituali schemi, del "si à sempre fatto così": la pastorale parrocchiale e la vita della parrocchia è strutturata in una determinata maniera ed è faticoso cambiare gli schemi e le abitudini.
Ma lo Spirito ci spinge su altri lidi, su esperienze nuove, a capire cosa significhi "vino nuovo in otri nuovi", strutture e impostazioni nuove con uomini e donne nuovi.
Allora la Quaresima può diventare un momento prezioso per mettere a fuoco questa "novità" che lo Spirito ci dona.
(Immagine dal sito: www.cgfmanet.org)
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