Presentazione del Signore
[4a domenica del Tempo ordinario (C)]
Malachia 3,1-4 • Salmo 23 • Ebrei 2,14-18 • Luca 2,22-40
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Appunti per l'omelia
Ogni offerta è per sua natura una privazione, una rinuncia. Questo è il mistero di questo Bambino e di sua Madre; un mistero di dolore che culminerà sul Calvario.
"Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione… e anche a te una spada trafiggerà l'anima", sono le parole che Simeone rivolge ai suoi genitori ed in particolare a sua madre (cf. Lc 2, 34-35).
La Legge di Mosè conduce il Figlio di Dio nella "casa del Padre", in quel luogo dove Gesù dodicenne in mezzo ai maestri della Legge dichiarerà ai suoi genitori, angosciati per la momentanea perdita, che lui deve occuparsi della cose del Padre suo (cf. Lc 2,49).
Ed è in questo luogo, nel tempio, che avviene in un certo senso il compimento dell'attesa di Israele, nell'incontro tra Gesù e Simeone. Quest'uomo di Gerusalemme, "giusto e pio", per una grazia speciale dello Spirito Santo, vede con i suoi occhi e prende tra le sue braccia il Cristo del Signore. È il compimento della promessa. Nelle braccia dell'Antico Patto è accolto il Figlio della Nuova Alleanza.
Dio in mezzo a noi, nella figura di un bambino, è la speranza per tutte le genti: "luce per rivelarti alle genti" (Lc 2,32). L'attesa delle genti di tutti i popoli e di tutti i luoghi.
L'evangelista Luca riporta gli anni di Anna (una anziana di 84 anni e accenna alla sua storia). Di Simeone invece non dice nulla della sua vita. Dice semplicemente che è un "uomo giusto e pio". Non viene detto nulla della sua storia perché incarna tutto il popolo di Israele e di conseguenza ciascuno di noi. La sua età è di essere contemporaneo di Gesù e in lui contemporaneo a tutti. Incarna la storia di tutte genti. Per tutte le genti questo Bembino ne è la luce.
Anche noi con Simeone possiamo cantare la fine di una attesa, non la fine dei giorni, quanto il compimento di una attesa.
Noi tutti, incontrando Gesù, riceviamo luce per la nostra vita, e nel contempo offriamo questa nostra vita al Signore.
Chiediamo a Maria che offra al Padre il Cristo che vive in noi, diventati figli nel Figlio Gesù.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
I miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,30)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
• I miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,30) - (02/02/2020)
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• I miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,30) - (02/02/2014)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (Sacra Famiglia - Anno B):
• Il bambino cresceva pieno di sapienza (Lc 2,40) - (27/12/2020)
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• Il bambino cresceva pieno di sapienza (Lc 2,40) - (28/12/2014)
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• I miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,20) - (27/12/2008)
(vai al post "Tutto vince l'amore!")
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
• Luce che irradia (31/01/2020)
• L'offerta della sua e, con Lui, della nostra vita a Dio (31/01/2014)
Vedi anche il post Appunti per l'omelia (Sacra Famiglia - Anno B):
• Il dono del Figlio (26/12/2020)
• La Famiglia di Nazaret: specchio della Famiglia divina eterna (29/12/2017)
• Sulla terra, il divino modello dell'amore trinitario (26/12/2014)
Vedi anche i post:
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Commenti alla Parola:
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Commenti alla Parola nella domenica della Santa Famiglia - Anno B:
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