Home

           Chi sono

           Per Oggi (vai al commento)
          

           Parola che si fa vita

           Omelie

           Sito personale di testi
           e documenti


           Etichette Argomenti

           Archivio del Blog



Questo Blog è la nuova versione di
essere sempre famiglia
(clicca qui per entrare)


Archivio blog

venerdì 22 marzo 2024

Un amore che tutto dà


Domenica delle Palme (B)
Isaia 50,4-7 • Salmo 21 • Filippesi 2,6-11 • Marco 14,1-15,47
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Si volge al termine il nostro cammino quaresimale verso la Pasqua, in cui ci siamo soffermati su quanto offerto dalla Parola che la liturgia ci ha proposto: dalla tentazione alla contemplazione, dalla purificazione della nostra religiosità all'accoglienza della luce che ci illumina sul vero volto del Figlio di Dio, manifestazione dell'amore del Padre. Un amore che dona tutto se stesso, come il chicco di grano che, morto in terra, produce molto frutto. E il frutto è la vita stessa di Dio donataci dal Figlio amato: vita che rigenera il mondo intero, vita offerta per illuminare ogni uomo e ogni donna che abita questa terra.
Tutti sono chiamati, tutti illuminati, nella libertà della nostra adesione.
È la vita stessa di Gesù che ci svela l'amore del Padre: il Figlio che, "pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo la condizione di servo, divenendo simile agli uomini" (Fil 2,6-7; II lettura).
Gesù, con la sua vita, ci ha mostrato il modo di agire di Dio, un amore che dà "tutto". Che non si ferma davanti alle nostre contraddizioni, ai nostri tradimenti e rinnegamenti, nemmeno di fronte alle nostre fughe nel momento più cruciale, come ci viene descritto nel racconto della Passione del Signore.
È il dono più grande, quello di Gesù, che "svuotò" se stesso, persino della percezione dell'unione col Padre in quel "perché mi hai abbandonato?", gridato prima di morire (cf. Mc 15,34.37).
In quel grido troviamo la risposta a tutti i nostri perché. Quel grido che manifesta il "nulla" d'amore di un Dio che, squarciando ogni velo di separazione, apre le porte del Paradiso ad ogni creatura. Lì Gesù manifesta veramente il suo essere Figlio di Dio, riconosciuto da ogni cuore aperto alla luce che tutti illumina, in una notte che è preludio allo splendore della Pasqua.

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mc 15,34) - (28/03/2021)
(vai al testo…)
 Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39) - (25/03/2018)
(vai al testo…)
 Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39) - (29/03/2015)
(vai al testo…)
 L'anima mia è triste fino alla morte (Mc 14,34) - (01/04/2012)
( vai al testo…)
 Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39) - (05/04/2009)
(vai al post "Amore e Dolore")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Il prezzo dell'amore di un Dio (26/03/2021)
  Acclamiamo la vittoria di Cristo sulla morte (23/03/2018)
  La potenza dell'amore (25/03/2015)
  Nel grido del suo abbandono (31/03/2012)

Commenti alla Parola:
  di Goffredo Boselli (VP 3.2024)
  di Antonio Savone (VP 3.2021)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2018)
  di Luigi Vari (VP 3.2015)
  di Marinella Perroni (VP 3.2012)
  di Claudio Arletti (VP 3.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Immagine: “Attirerò tutti a me”, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, marzo 2013)

Nessun commento:

Posta un commento

Visitati di recente