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venerdì 18 marzo 2022

La pazienza di Dio non si logora nell'attesa


3a domenica di Quaresima (C)
Esodo 3,1-8a.13-15 • Salmo 102 • 1 Corinzi 10,1-6.10-12 • Luca 13,1-9
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Siamo nel cuore del cammino quaresimale e l'invito alla conversione si fa più pressante. Gesù, nel brano evangelico proposto per questa domenica (cf . Lc 13,1-9), partendo da alcuni fatti tragici di cronaca, ci dice chiaramente e senza mezzi termini che la radice di ogni male sta nel cuore dell'uomo.
È sempre presente l'interrogativo che troppo spesso ci si pone: dov'è Dio quando succedono queste catastrofi? Dov'è Dio oggi in questa guerra imperante, dove persone inermi, bambini, donne, anziani muoiono sotto le bombe e sono costretti a fuggire? Ma anche: perché chiamare in causa Dio, essere convinti della sua esistenza, cercare argomenti per affermarla o negarla, e vivere una vita lontani da Lui? La ragione è che il nostro cuore è lontano da Lui. Le tragedie succedono o per l'incuria degli uomini, come per la torre di Siloe costruita forse con materiale scadente come succede purtroppo anche oggi per la corruzione e le tangenti, o per la cattiveria degli uomini, per la sete di potere e di dominio, come il caso di Pilato e, oggi, per la pazzia di pochi che vogliono dominare il mondo.
È il cuore che deve cambiare! Non è sufficiente appartenere alla Chiesa, dirsi cristiani e comportarsi da nemici della croce di Cristo (cf. Fil 3,18). Il monito di san Paolo è sempre attuale: gli Israeliti, usciti dall'Egitto, "tutti furono battezzati nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale… Ma la maggior parte di loro non furono gradirti a Dio" (cf. 1Cor 10,2-3.5; II lettura).
"Se non vi convertite…" (cf. Lc 13,3.5), ci ripete Gesù!
Tuttavia, la parabola con cui termina il brano evangelico ci mostra come il cuore di Dio non si lascia mai prendere dalla fretta del giudizio o della condanna. Siamo invitati ad accogliere il tempo che Dio ci concede e che dilaziona a nostro vantaggio, per darci la possibilità di "zappare e concimare" il terreno del nostro cuore affinché possa portare frutto. Non dimentichiamo mai: il Signore non aspetta con le mani in mano che noi facciamo qualcosa di buono, ma Lui stesso sta con noi, "scende" in mezzo a noi, "conosce le nostre sofferenze (le ha provate di persona) e ascolta il nostro grido", come è stato per Mosè e gli Israeliti: "Io-Sono mi ha mandato a voi" (cf. Es 3,1-8a.13-15; I lettura). "Io-Sono" è il mio nome. Io-Sono sempre con te, cammino con te!". Il Signore ci aspetta a braccia aperte per tutta la durata della nostra storia.
La sua pazienza non si logora nell'attesa!

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo (Lc 12,3)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo (Lc 12,3) - (24/03/2019)
(vai al testo…)
 Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo (Lc 12,3) - (28/02/2016)
(vai al testo)
 Venne nella sua vigna a cercarvi frutti (Lc 13,6) - (03/03/2013)
( vai al testo…)
 Venne nella sua vigna a cercarvi frutti (Lc 13,6) - (05/03/2010)
(vai al post "I nostri frutti")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Conversione, ragione di vita (22/03/2019)
  Gesù per primo si è impegnato per me (26/02/2016)
  Frutti di conversione (01/03/2013)

Commenti alla Parola:
  di Antonio Savone (VP 3.2022)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2019)
  di Luigi Vari (VP 1.2016)
  di Marinella Perroni (VP 2.2013)
  di Claudio Arletti (VP 2.2010)
  di Enzo Bianchi
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(Immagine: Lascialo ancora… Zapperò perché porti frutto, di Bernadette Lopez)

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