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martedì 29 marzo 2022

«Non stanchiamoci di fare il bene…» [7]


Sempre dalla rilettura del Messaggio di papa Francesco, dove siamo invitati, con le parole di san Paolo a "non stancarci di fare il bene" per una mietitura che non ci mancherà (cf. Gal 6,9-10a).

"Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo". È questo il modo migliore e più immediato per indirizzare i nostri spazi per una vera conversione, soprattutto in questo tempo di Quaresima. Ogni nostro desiderio di maggior perfezione trova nell'amore al prossimo la via maestra, dove siamo invitati ad uscire da noi stessi per accogliere l'altro.
Se nel periodo di Quaresima siamo invitati a praticare l'elemosina, a fare dono di qualcosa di nostro per venire incontro al bisogno di chi è meno fortunato di noi, san Paolo ci esorta a farlo "donando con gioia", perché il Signore ama chi dona con gioia (cf. 2Cor 9,7). Facendo dono a chi è nel bisogno di qualcosa di cui possiamo privarci, non facciamo del bene a chi necessita del necessario, ma noi stessi ne beneficiamo perché sperimentiamo la gioia di poter "essere generosi nell'operare il bene verso gli altri".
Nella vita occorre seminare, e "seminare bene", "in modo particolare in questa Quaresima per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita. La Quaresima è tempo prezioso per esercitarsi, allenandoci per essere pronti, in qualsiasi momento, per cercare, e non evitare chi è nel bisogno; per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine".
È una via di amore, una via di perfezione, dove nella carità vissuta acquistiamo tutte le virtù, senza piegarci su noi stessi. Così, per esempio, per avere la virtù della pazienza ci alleniamo all'ascolto sincero del fratello; per essere casti, amiamo senza interesse, senza quel sentimento di possesso che spesso sottende nel rapporto con gli altri; per essere poveri, condividiamo quello che abbiamo con chi è nel bisogno.
La carità è la via maestra per un cammino di santità. Per essere tutti di Dio, che non vediamo, amando i fratelli che vediamo (cf. 1Gv 4,20).
Allora "mettiamo in pratica l'appello a operare il bene verso tutti, prendendoci il tempo per amare i più piccoli e indifesi, gli abbandonati e disperati, chi è discriminato ed emarginato".

Nota: I virgolettati sono tratti dal testo del Messaggio.

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